Scontri Inter-Napoli:

Autopsia fissata per il 15 gennaio, intanto sale il numero degli indagati „Nuovi indagati per gli scontri Inter Napoli: c'è un nome importante nella curva nerazzurra“

Scontri Inter Napoli: autopsia fissata per il 15 gennaio, intanto sale il numero degli indagati
„Ci sarebbe anche Alessandro Caravita, figlio di Franco, fondatore e capo dei Boys“

Scontri Inter Napoli: autopsia fissata per il 15 gennaio, intanto sale il numero degli indagati
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Proseguono le indagini sugli scontri tra tifosi in via Novara a Milano, prima di Inter Napoli, durante i quali è morto Daniele Belardinelli, ultrà del Varese amico della curva nerazzurra.

L'autopsia sul corpo di Daniele, morto dopo essere stato travolto da una o più auto durante i tafferugli di quel maledetto 26 dicembre, si terrà dopo il 15 gennaio.
Altri indagati: tra loro anche il figlio di Caravita

Nella stessa giornata, stando a quanto si legge nell'atto in corso di notifica ai legali dei 23 indagati per omicidio volontario e rissa aggravata, la Procura di Milano conferirà l'incarico ai suoi consulenti tecnici in vista dell'esame autoptico - passaggio fondamentale per far luce sul caso per cui sono già stati arrestati in 4 - la cui data verrà fissata quel giorno.
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Da quanto si è appreso altre persone in queste ore sono e saranno convocate in Questura per la consegna dell'avviso e la contestuale informazione di garanzia. Quindi, come già era stato preannunciato nei giorni scorsi, salirà il numero dei tifosi sotto inchiesta. Tra loro ci sarebbe anche Alessandro Caravita, figlio di Franco, fondatore e capo dei Boys della curva nerazzurra.
Da Ros è stato scarcerato

Uno dei Boys era stato scarcerato. Si tratta del 21enne Luca Da Ros, milanese e uno dei primi tre arrestati (insieme ai 31enni degli Irriducibili Simone Tira e Francesco Baj) per gli scontri. Da Ros, l'unico dei tre a rispondere alle domande del gip e, venerdì 4, anche dei pubblici ministeri.

Il suo legale ha però chiesto di non chiamarlo "pentito" e a chi gli chiedeva se il suo assistito avesse timore delle minacce (anche di morte) ricevute in questi giorni per aver accettato di parlare coi magistrati ha replicato di no, che "non c'è da preoccuparsi". Sembra comunque che, anche davanti ai pm, Da Ros abbia confermato il ruolo da leader di Piovella la sera di Santo Stefano, che l'interessato in questi giorni ha sempre smentito ("mi occupo solo della coreografia di curva")."Il rosso" resta in carcere

E infatti resta in carcere Marco Piovella, uno dei capi della curva nord interista, arrestato. La decisione del gip di Milano Guido Salvini, respingendo la richiesta di domiciliari della difesa. Piovella, secondo Salvini, "ha seguito la regola dell'omertà propria" dei gruppi della curva, "che ne uscirebbe certamente rafforzata se egli fosse scarcerato provocando ostacoli ancora maggiori all'accertamento della verità".
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Il 34enne ultras, già destinatario di numerose denunce all'Autorità Giudiziaria per episodi di violenza in occasioni di manifestazioni sportive, è stato anche indagato per violazione del Daspo a cui è attualmente sottoposto.
Indagati anche dei napoletani

Indagati anche altri due napoletani (in tutto sono nove): si tratta di coloro che, accorgendosi che Belardinelli era a terra e non si muoveva, lo hanno trasportato verso via Fratelli Zoia, per "restituirlo" agli interisti. In quel frangente, secondo diverse testimonianze da ambo le parti, i due fronti di battaglia hanno capito che era successo qualcosa di grave e, urlando vicendevolmente "basta, basta", hanno interrotto le ostilità.

Da una parte, quindi, verranno compiuti tutti gli accertamenti sulla Volvo (ad esempio tracce di sangue, vestiti o Dna di Belardinelli). Dall'altra, la Digos napoletana è al lavoro per rintracciare le altre vetture e mini van con tifosi azzurri presenti in via Novara.

Milanotoday

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