Completísimo reportaje de una web del Empoli en ocasión de la visita del equipo de LA SPEZIA.
Settore: Curva Ferrovia (Sud), tranne il Gruppo Bullone, in gradinata-distinti.
La rivalità più sentita è sicuramente quella coi pisani, tant’è che, nell’ottobre 1976, circa 150 ultras spezzini si presentano all’Arena Garibaldi di Pisa, rigorosamente vestiti con maglioni bianchi, per cercar di passare inosservati dalle forze dell’ordine, scontrandosi coi tifosi locali. Nei primi anni ’80 gli Ultras lasciano il settore gradinata-distinti, per spostarsi in curva Ferrovia, piccola e lontana dal campo. Durante la stagione 1979/80 viene sancito il gemellaggio con gli Ultras Tito Cucchiaroni Sampdoria, nel corso di una partita tra la Doria e il Pisa, comune tifoseria rivale. Gli anni ’80 rappresentano il picco più alto in chiave anti-Toscana: i derby sono all’ordine del giorno con frequenti incontri-scontri tra tifoserie, ad eccezione degli Ultras Fossa Livorno, coi quali viene stretta un amicizia deterioratasi poi nel tempo. In quegli anni, avari di soddisfazioni, il pubblico del “Picco” era comunque uno dei più temuti e rispettati. Una trasferta da ricordare è quella di Voghera, del giugno 1985, con gli Ultras che trascinano lo Spezia ad una importante e entusiasmante salvezza, nonostante le difficoltà economiche della società. Nella stagione seguente arriva l’inaspettata promozione in C1, con ben 12mila persone che assistono alla gara decisiva con la Pistoiese; mister Carpanesi e i giocatori portati in trionfo. Il triennio ’86-’89 per gli spezzini rimane un periodo storico e indimenticabile, che ha fatto conoscere il loro calore su tutti i campi. Gli Ultras Spezia cominciano a crescere di “volume”, grazie ai risultati positivi della squadra. Nel frattempo il tifo più caldo viene spostato in curva Piscina, dove è pronta la nuova curva in ferrotubi. Memorabile l’annata 1988/89, quella della Serie B mancata per un soffio e del raddoppio della curva Piscina, ad opera degli stessi tifosi spezzini che, col vecchio “Picco” che aveva bisogno di una nuova curva, si mettono a lavorare per alcuni mesi, costruendo la parte superiore della curva Ferrovia, senza badare troppo alle misure di sicurezza. Le trasferte sono quasi sempre di massa, si va dai 4-5mila a Lucca, ai 3mila a Reggio E., dai 2mila a Bergamo, ai 1500 di Monza e Tortona. Si rinsaldano inoltre i rapporti con doriani e parmensi, nel più classico dei gemellaggi triangolari, e si crea una certa simpatia coi savonesi. Poi nel gruppo “Ultras” avviene il “passaggio di testimone” tra i fondatori e la nuova guardia. Ben presto squadra e società tornano alla mediocrità, nell’anonimato della C1, ma, anche in questi anni bui, lo “zoccolo duro” non demorde e segue ancora lo Spezia. Ci vorrà l’ingresso di Zanoli e compagni in società per rivedere il “Picco” di un tempo. Intanto, nel 1993, viene inaugurata la grande Curva Ferrovia, attuale dimora del tifo spezzino, sul modello del mitico stadio “Velodrome” di Marsiglia, con una forma a “mezzaluna” che ne esalta coreografie e coralità. Col passare degli anni si fa più forte il rapporto coi savonesi, mentre si raffreddano i rapporti con livornesi e modenesi. La squadra nel ’97 conosce anche la C2, dove rimane fino al 2000, dopo aver perso due Playoff. In C1 perdono altri due Playoff: sono le stagioni esaltanti di Zaniolo, Bordin, Pisano…, del 5° posto nel 2001 e dei 70 punti, che fruttono solo un 5° posto l’anno seguente, quello dei Playoff persi a Trieste, difficili da digerire per la curva. Anni che vedono lo stadio più volte esaurito, la squadra gioca davvero bene e una nuova generazione di tifosi si attacca alla maglia. Nel 2001/02 da ricordare la trasferta di Livorno, non solo per la bella vittoria, ma soprattutto per l’intensità del tifo dei circa 1800 spezzini, che raggiunge forse uno dei picchi più alti nella storia della tifoseria ligure, in uno stadio completamente colorato d’amaranto. La curva, in simbiosi con la squadra, passa momenti belli e momenti brutti: scioperi del tifo, contestazioni…, che altro non fanno che confermare l’attaccamento quasi morboso ai colori bianconeri. Nel 2004 gli “Ultras Spezia” festeggiano i 30 anni di attività, facendosi conoscere finalmente anche nel calcio che conta, quello della Serie B, nel 2006, dove restano due anni, dopo una storica salvezza, raggiunta grazie a vere e proprie imprese, come la vittoria a Marassi col Genoa e quella di Torino con la Juve, e vincendo i Playout col Verona (2-1 in casa, pari in Veneto). Nel 2008 lo Spezia si trova in una disastrosa crisi finanziaria, mancano i fondi e, nei mesi di gennaio e febbraio ’08, il mancato pagamento degli stipendi arretrati e l’accumulo di debiti portano la società sull’orlo del fallimento. La città decide pertanto di mobilitarsi, gli Ultras in prima fila raccolgono denaro e si autotassano. Viene così velocemente costituita una S.r.l. denominata “Lo Spezia siamo noi”, con l’intento di creare una sorta di azionariato popolare. Il 1° aprile 2008 la neonata società rileva il 70% delle quote societarie dal presidente Ruggeri, diventando socio di maggioranza dello Spezia Calcio, fatto storico e unico in Italia: i tifosi diventano padroni della propria squadra. Il 25 maggio, alla penultima giornata di campionato, arriva la matematica retrocessione in C1 della squadra. In estate l’associazione popolare non trova acquirenti in grado di rilevare la squadra e coprire gli ingenti debiti ereditati dalla gestione precedente, nonostante la mediazione del Sindaco e del presidente dell’Inter, Massimo Moratti. Il 17 luglio 2008, dalle ceneri dello Spezia Calcio 1906, nasce l’Associazione Sportiva Dilettantistica “Spezia Calcio 2008”. Il 4 agosto la neosocietà, per meriti sportivi e bacino di utenza viene affiliata alla Lega Nazionale Dilettanti e acquistata da Gabriele Volpi, già noto nell’ambiente sportivo in quanto patron della squadra di pallanuoto della Pro Recco. La squadra, ammessa al campionato di Serie D, girone A, arriva al 2° posto, preceduta dalla Biellese. Accede ai Playoff, dove arriva alle Semifinali, sconfitta dal Vico Equense. Presenta domanda di ripescaggio in Lega Pro, che viene accolta. Intanto la curva segue le sorti della squadra, è presente dappertutto, anche se in maniera un po’ distaccata. In Lega Pro 2^ Divisione (la vecchia C2) la squadra arriva 2^ in campionato e vince i Playoff. Nel 2010-11 la squadra, presa per mano dal trequartista ex-empolese, Ighli Vannucchi, e guidata da mister Pane per diversi mesi (altro ex-Empoli), arriva solo 6^. Torna comunque l’entusiasmo nell’ambiente e l’anno dopo viene allestita una rosa composta da grandi nomi, alcuni giocatori di categoria superiore, anche se l’inizio non è dei migliori. Il primo posto sembra saldamente nelle mani del Trapani, che a febbraio vince lo scontro diretto portandosi a +11 sugli Aquilotti, che però, nelle ultime 10 giornate, sospinti dall’entusiasmo della tifoseria, realizzano 24 punti, contro i soli 11 dei siciliani, che, alla 33^ giornata, vengono superati in classifica. Una promozione bellissima per pubblico e squadra, anche perché a un certo punto ormai insperata. Gli Ultras Spezia sono uno dei gruppi più longevi del panorama ultras italiano e nel 2014 festeggerebbero addirittura i 40 anni d’attività. La curva oggi è in “british style” e ha abbandonato lo storico stampo italiano, piena di stendardi e pezze.
Siti Internet: http://ultrasspezia1974.forumfree.it –www.gruppobullone.it
Politica: In passato principalmente di sinistra, adesso perlopiù apolitici, con correnti sia di destra che di sinistra.
Gruppi disciolti, nati negli anni 70: Ultras, Gioventù Ultras, Commandos, Forever Eagles, Fedelissimi.
Gruppi disciolti, nati negli anni 80: Spezia Forever, Rebels, Gioventù Alcolica, Executor, White Demons, Sconvolts, Boys Gang, Erotik Group, Bracco Selvaggio, Ultras Azione d’Assalto, White Furies, Autonomia Bianconera Spezia West, I Corsari, Uragano Bianconero, Alcools, Zaniolo Group, Manicomio, Brigata Tafferugli, Konfusi, Torcida, Brigate, Eagles Supporters, Aficionados, Fronte Bianconero, Eroici, Stoned, U.S. Desperados, Inferno Bianconero, Chiappa Skins, Gruppo Storico Giovanni Zanzucchi, Collettivo Bianconero, Gioventù, Black & White Warriors, Skinheads, Crazy Boys, Bad Boys, Fighters, Gli Intoccabili, Spezia Irascibile, Gioventù Bruciata, Hooligans, Fuori di Testa, Wild Kaos, Legere Bianconere, Brigata Tafferugli (’89), Feudo, Invidiosi, Alta Fedeltà.
Gruppi disciolti, nati negli anni 90: I Balordi-Ultras Spezia sez. Prati-Melara, Coma Etilico, Bulldog Group, Esauriti, East Side, Kamikaze, Gioventù (nascono nel ’93 come “Zona Sbandata” per poi cambiare nome nel ’94), Drunk Portovenere, North Side, Briganti, Gruppo Elegante, Locanda dei Pazzi 1999 Odissea nello Spezia, Out Heads.
Gruppi disciolti, nati negli anni 2000: Fighters 2005, Giovanissimi La Spezia, Vecchi Ruvidi, Sbalkonati Bianconeri, Bandapart, Nuova Guardia, Gruppo Ardito, Old Boys, Old Style, Pirates Spezia, Total Kaos, Furie Bianconere, Sezione Bottagna, Sezione Galleria, Black & White club Favaro, club Eagles Planet.
Clubs principali: Spezia club Femminile “Curve Pericolose” (hanno festeggiato il decennale nel 2009), club Val di Vara, Spezia club Stefano Serra.
Storia del tifo spezzino: Gli spezzini si costruirono già nei primissimi anni ’20 (!) la reputazione di tifoseria calda, ingaggiando degli scontri furibondi coi genoani, durante derby già molto sentiti in quegli anni, che si protrassero sul campo, coinvolgendo non solo la zona dello stadio, ma allargandosi ad altre zone cittadine. La Lega Calcio decide così di adottare una punizione esemplare, squalificando il campo di casa per un anno, causando l’immediata reazione dei tifosi, che organizzano, invano, cortei di protesta. Dopo l’ultima Serie B dell’immediato dopoguerra (1950/51), gli spezzini si abituano a seguire la loro squadra nei campi dilettantistici, con la società che attraversa un momento di crisi societaria e di parabola molto discendente, che si arresta solamente un decennio più tardi col ritorno in Serie C. Gli albori del tifo organizzato si hanno nei primi anni ’70, col gruppo “Gioventù Ultras”, ma è nel 1974 che, con la nascita degli “Ultras Spezia”, avviene la svolta decisiva in seno alla tifoseria. Gli Ultras diventano il gruppo principale: indole grezza e portuale, sani principi di una volta, si ritrovano in gradinata dietro uno striscione nero con la scritta bianca “Ultras” ed al centro un teschio. La prima trasferta è quella di San Giovanni Valdarno, nell’ottobre dello stesso anno, dove compare lo striscione per la prima volta. In quegli anni il gruppo cresce di entità, facendosi apprezzare come uno dei più passionali della categoria, seguendo sempre la squadra, in casa e in trasferta, dai derby con Lucchese, Massese, Pisa e Carrarese, spesso teatro di accesi scontri, ai lunghi esodi di Teramo, Giulianova e in Sardegna. Gli spezzini si fanno la nomea di “Romani del Nord”.
La rivalità più sentita è sicuramente quella coi pisani, tant’è che, nell’ottobre 1976, circa 150 ultras spezzini si presentano all’Arena Garibaldi di Pisa, rigorosamente vestiti con maglioni bianchi, per cercar di passare inosservati dalle forze dell’ordine, scontrandosi coi tifosi locali. Nei primi anni ’80 gli Ultras lasciano il settore gradinata-distinti, per spostarsi in curva Ferrovia, piccola e lontana dal campo. Durante la stagione 1979/80 viene sancito il gemellaggio con gli Ultras Tito Cucchiaroni Sampdoria, nel corso di una partita tra la Doria e il Pisa, comune tifoseria rivale. Gli anni ’80 rappresentano il picco più alto in chiave anti-Toscana: i derby sono all’ordine del giorno con frequenti incontri-scontri tra tifoserie, ad eccezione degli Ultras Fossa Livorno, coi quali viene stretta un amicizia deterioratasi poi nel tempo. In quegli anni, avari di soddisfazioni, il pubblico del “Picco” era comunque uno dei più temuti e rispettati. Una trasferta da ricordare è quella di Voghera, del giugno 1985, con gli Ultras che trascinano lo Spezia ad una importante e entusiasmante salvezza, nonostante le difficoltà economiche della società. Nella stagione seguente arriva l’inaspettata promozione in C1, con ben 12mila persone che assistono alla gara decisiva con la Pistoiese; mister Carpanesi e i giocatori portati in trionfo. Il triennio ’86-’89 per gli spezzini rimane un periodo storico e indimenticabile, che ha fatto conoscere il loro calore su tutti i campi. Gli Ultras Spezia cominciano a crescere di “volume”, grazie ai risultati positivi della squadra. Nel frattempo il tifo più caldo viene spostato in curva Piscina, dove è pronta la nuova curva in ferrotubi. Memorabile l’annata 1988/89, quella della Serie B mancata per un soffio e del raddoppio della curva Piscina, ad opera degli stessi tifosi spezzini che, col vecchio “Picco” che aveva bisogno di una nuova curva, si mettono a lavorare per alcuni mesi, costruendo la parte superiore della curva Ferrovia, senza badare troppo alle misure di sicurezza. Le trasferte sono quasi sempre di massa, si va dai 4-5mila a Lucca, ai 3mila a Reggio E., dai 2mila a Bergamo, ai 1500 di Monza e Tortona. Si rinsaldano inoltre i rapporti con doriani e parmensi, nel più classico dei gemellaggi triangolari, e si crea una certa simpatia coi savonesi. Poi nel gruppo “Ultras” avviene il “passaggio di testimone” tra i fondatori e la nuova guardia. Ben presto squadra e società tornano alla mediocrità, nell’anonimato della C1, ma, anche in questi anni bui, lo “zoccolo duro” non demorde e segue ancora lo Spezia. Ci vorrà l’ingresso di Zanoli e compagni in società per rivedere il “Picco” di un tempo. Intanto, nel 1993, viene inaugurata la grande Curva Ferrovia, attuale dimora del tifo spezzino, sul modello del mitico stadio “Velodrome” di Marsiglia, con una forma a “mezzaluna” che ne esalta coreografie e coralità. Col passare degli anni si fa più forte il rapporto coi savonesi, mentre si raffreddano i rapporti con livornesi e modenesi. La squadra nel ’97 conosce anche la C2, dove rimane fino al 2000, dopo aver perso due Playoff. In C1 perdono altri due Playoff: sono le stagioni esaltanti di Zaniolo, Bordin, Pisano…, del 5° posto nel 2001 e dei 70 punti, che fruttono solo un 5° posto l’anno seguente, quello dei Playoff persi a Trieste, difficili da digerire per la curva. Anni che vedono lo stadio più volte esaurito, la squadra gioca davvero bene e una nuova generazione di tifosi si attacca alla maglia. Nel 2001/02 da ricordare la trasferta di Livorno, non solo per la bella vittoria, ma soprattutto per l’intensità del tifo dei circa 1800 spezzini, che raggiunge forse uno dei picchi più alti nella storia della tifoseria ligure, in uno stadio completamente colorato d’amaranto. La curva, in simbiosi con la squadra, passa momenti belli e momenti brutti: scioperi del tifo, contestazioni…, che altro non fanno che confermare l’attaccamento quasi morboso ai colori bianconeri. Nel 2004 gli “Ultras Spezia” festeggiano i 30 anni di attività, facendosi conoscere finalmente anche nel calcio che conta, quello della Serie B, nel 2006, dove restano due anni, dopo una storica salvezza, raggiunta grazie a vere e proprie imprese, come la vittoria a Marassi col Genoa e quella di Torino con la Juve, e vincendo i Playout col Verona (2-1 in casa, pari in Veneto). Nel 2008 lo Spezia si trova in una disastrosa crisi finanziaria, mancano i fondi e, nei mesi di gennaio e febbraio ’08, il mancato pagamento degli stipendi arretrati e l’accumulo di debiti portano la società sull’orlo del fallimento. La città decide pertanto di mobilitarsi, gli Ultras in prima fila raccolgono denaro e si autotassano. Viene così velocemente costituita una S.r.l. denominata “Lo Spezia siamo noi”, con l’intento di creare una sorta di azionariato popolare. Il 1° aprile 2008 la neonata società rileva il 70% delle quote societarie dal presidente Ruggeri, diventando socio di maggioranza dello Spezia Calcio, fatto storico e unico in Italia: i tifosi diventano padroni della propria squadra. Il 25 maggio, alla penultima giornata di campionato, arriva la matematica retrocessione in C1 della squadra. In estate l’associazione popolare non trova acquirenti in grado di rilevare la squadra e coprire gli ingenti debiti ereditati dalla gestione precedente, nonostante la mediazione del Sindaco e del presidente dell’Inter, Massimo Moratti. Il 17 luglio 2008, dalle ceneri dello Spezia Calcio 1906, nasce l’Associazione Sportiva Dilettantistica “Spezia Calcio 2008”. Il 4 agosto la neosocietà, per meriti sportivi e bacino di utenza viene affiliata alla Lega Nazionale Dilettanti e acquistata da Gabriele Volpi, già noto nell’ambiente sportivo in quanto patron della squadra di pallanuoto della Pro Recco. La squadra, ammessa al campionato di Serie D, girone A, arriva al 2° posto, preceduta dalla Biellese. Accede ai Playoff, dove arriva alle Semifinali, sconfitta dal Vico Equense. Presenta domanda di ripescaggio in Lega Pro, che viene accolta. Intanto la curva segue le sorti della squadra, è presente dappertutto, anche se in maniera un po’ distaccata. In Lega Pro 2^ Divisione (la vecchia C2) la squadra arriva 2^ in campionato e vince i Playoff. Nel 2010-11 la squadra, presa per mano dal trequartista ex-empolese, Ighli Vannucchi, e guidata da mister Pane per diversi mesi (altro ex-Empoli), arriva solo 6^. Torna comunque l’entusiasmo nell’ambiente e l’anno dopo viene allestita una rosa composta da grandi nomi, alcuni giocatori di categoria superiore, anche se l’inizio non è dei migliori. Il primo posto sembra saldamente nelle mani del Trapani, che a febbraio vince lo scontro diretto portandosi a +11 sugli Aquilotti, che però, nelle ultime 10 giornate, sospinti dall’entusiasmo della tifoseria, realizzano 24 punti, contro i soli 11 dei siciliani, che, alla 33^ giornata, vengono superati in classifica. Una promozione bellissima per pubblico e squadra, anche perché a un certo punto ormai insperata. Gli Ultras Spezia sono uno dei gruppi più longevi del panorama ultras italiano e nel 2014 festeggerebbero addirittura i 40 anni d’attività. La curva oggi è in “british style” e ha abbandonato lo storico stampo italiano, piena di stendardi e pezze.
Amicizie: Savona: vecchio rapporto, maturato nella prima metà degli anni 80. In occasione di Spezia-Carrarese 99/00 i savonesi sono andati a trovarli. Striscione “Ultras Savona” presente in Spezia-Lumezzane 01/02. In Carrarese-Spezia 02/03 esposto lo striscione “Uniti nel dolore per Danilo ultrà Savona”, un amico scomparso prematuramente. Gli Ultras Spezia, negli anni 90, erano direttamente gemellati coi “Dolphins” Savona. Bari: buon feeling, instaurato soprattutto quest’anno a Bari, nel giorno di Santo Stefano ’13. Gli ultimi spezzini ad entrare dentro lo stadio, lo fanno dopo mezz’ora, proprio per intrattenersi con una delegazione di tifosi e ultras baresi, consolidando così un rapporto di amicizia e rispetto.
Buoni rapporti: Sampdoria, Parma: non c’è più il gemellaggio (vedi sotto) ma rimangono buoni i rapporti. Centese: almeno negli anni 80/90 esistevano buoni rapporti.
Ex-gemellaggi: Sampdoria: il gemellaggio era vecchissimo (1977); proprio nell’anno in cui i pisani ebbero alcuni incidenti con gli spezzini. Il campionato successivo, con il Pisa in B, gli spezzini andarono a Genova in occasione di Sampodoria-Pisa e “caricarono” i pisani insieme agli Ultras Tito e da qui nacque il duraturo rapporto, che si è man mano deteriorato, specie tra i gruppi “Ultras Spezia” e “Riviera Blucerchiata”. L’amichevole Spezia-Sampdoria del 2006, giocata un sabato pomeriggio al “Picco” e un’altra amichevole, disputata nel ’09, hanno sancito la rottura, ormai definitiva, anche se rimangono, ovviamente, le amicizie personali. Parma: è stato il primo gemellaggio dei “Boys Parma”, allacciato nel gennaio ’78, esattamente dai “C.U.S.” Parma. L’amichevole di Salsomaggiore Terme, dell’agosto ’07, ha decretato la fine del gemellaggio. Già da un anno i rapporti si erano deteriorati tra i “Boys” e una parte della curva spezzina, situazione che rendeva il rapporto non troppo sereno. Nessuno si è poi più mosso per ricucire lo strappo e da qui è nata la decisione di porre fine al gemellaggio. A Salsomaggiore, nonostante i soliti saluti e lo scambio di stima e amicizia, non c’è stata nessuna festa, nessun coro reciproco. Prima della partita, mentre i ragazzi dei vari gruppi discutevano tra loro, si respirava da ambo le parti un aria rammaricata e dispiaciuta per quello che era successo, tutti consapevoli che ormai la situazione era irrimediabile. Gli striscioni “Fossa” dei livornesi e “Boys” Parma si poterono vedere in una gara degli anni ’90 a La Spezia, visto che tutt’e due erano amici dei locali.Livorno: campionato di C2, girone A, 11 dicembre ’83: Spezia e Livorno tornano ad affrontarsi dopo 6 anni e al “Picco” i tifosi amaranto si presentano coi consueti canti contro i pisani; la curva di casa gradisce unendosi al coro e in un attimo siamo allo scambio delle sciarpe. Nella partita di ritorno gli amaranto festeggiano la promozione davanti al loro pubblico, con 5 giornate d’anticipo e i liguri sono ospiti graditi. Per tre anni le squadre si perdono di vista, anche per sistemazioni in gironi diverse della C1. Nell’86 lo Spezia, avendo il campo squalificato, gioca contro la Lucchese all’Ardenza. Qui i gruppi organizzati bloccano la strada una ventina di minuti, dando vita a un bellissimo incontro a metà strada, suggellato dal consueto scambio di vessilli. Una foto dell’epoca ritrae lo striscione “Ultras” Spezia con lo striscione “Teppisti Livorno”, tenuti in mano da alcuni ragazzi fuori dallo stadio. Dopodiché il vetro comincia pian piano a incrinarsi. In un Livorno-Spezia 87-88, dopo un gol degli aquilotti al 2° della ripresa, un gruppetto di ultras sbotta mandando a quel paese tutta Spezia: siamo all’incidente diplomatico. Al ritorno rivince lo Spezia, il Livorno è messo male, i rapporti sembrano essere salvi, ma niente sarà più come prima. Nel 1989, in Spezia-Napoli di Coppa Italia a Livorno, i tifosi di casa, appena retrocessi hanno poca voglia di unirsi ai cori e i più restano a casa. Poi il Livorno fallisce e per ritrovarsi ci vuole un Livorno-Cittadella al “Picco”, nel 2000, dove uno dei leader delle B.a.l. Livornesi grida al megafono che lui degli spezzini non ne vuol sapere, diffidando i compagni allo scambio di sciarpe. A gemellaggio ormai finito le squadre si ritrovano da avversarie nel 2000/01, per giocarsi, l’anno dopo, la promozione sul filo di lana.Varese: gemellaggio nato in campo neutro, a Como, nel campionato 90/91, quando i Boys Varese si unirono agli spezzini. L’anno dopo, in occasione di Spezia-Varese, venne rafforzata l’amicizia con un bel giro di campo fatto coi bandieroni, uno scambio amichevole di sciarpe e con due striscioni recanti le scritte “Gemellati oggi…amici per sempre” e “1990-91 – 2000-2001 la nostra amicizia oltre ogni ostacolo”. Il gemellaggio, che sembrava uno dei più sentiti del panorama italiano, è stato sciolto per problemi interni alla curva varesotta, alcuni anni fa, praticamente dopo lo scioglimento dei “Boys”. Per Livorno-Varese di qualche anno fa, si presentarono nel settore ospiti, fianco a fianco ai varesotti, con tanto di striscioni dei gruppi esposti. Modena: vecchio gemellaggio tra le Brigate Gialloblù Modena e gli Ultras Spezia, deterioratosi nel tempo e rotto definitivamente nei primi anni 2000. Ora fiera rivalità. Atalanta: vecchia amicizia-gemellaggio, targato anni 70-80.
Rivalità: Lucchese: acerrima, forte e storica rivalità, risalente addirittura agli anni 70/80. La partita tra le due squadre è sempre stata ad alto rischio, causa la rivalità tra le due tifoserie. Incredibili scene di violenza degli ultras bianchi contro 200 ospiti toscani in uno Spezia-Lucchese di diversi anni fa. Anche “La Domenica Sportiva” documentò, a milioni di spettator,i che i lucchesi, sfidando un clima intimidatorio, furono accolti da 10 quintali di strame di cavallo sparsi sulle gradinate. Inoltre, lancio di numerosissime biglie di acciaio verso i toscani al loro ingresso allo stadio, nonostante la scorta di polizia e carabinieri. Scene di guerriglia aperta dentro e fuori lo stadio, annunciata però nel corso di tutta la settimana avanti la gara, aperta da un volantino-proclama: “Domenica tutti in Ferrovia, partecipate al massacro lucchese”. Le forze dell’ordine forse sottovalutarono e non prevenirono il problema. Biglie, tondini di ferro, pietre nascoste dentro e fuori lo stadio, ecc., raccontano di una guerriglia organizzata, studiata a tavolino. Le due tifoserie si sono trovate divise nello stadio da una debole barriera metallica e le f.d.o. sono dovute intervenire, caricando duramente col manganello, per sedare l’aggressività degli spezzini. Violenti corpo a corpo, anche dopo la gara, tra f.d.o. e locali, che avevano programmato anche assalti al treno lungo la linea. La zona intorno alla stazione ferroviaria è stata teatro di battaglia. Esasperati e impauriti dai lanci di blocchi di cemento, alcuni appartenenti alle f.d.o. hanno perso la calma, diversi sono rimasti feriti, tra cui il vicequestore. Altre cariche vennero effettuate in città, colpendo anche imprudenti curiosi. Bilancio: 5 fermati, subito rilasciati; due identificati per lo strame. In Lucchese-Spezia 2001 di Coppa Italia si registrano incidenti. Sei tifosi denunciati e due arrestat, poi condannati a sei mesi di reclusione con la condizionale e daspati. Nei tafferugli lievemente contusi due agenti e danneggiate alcune auto della polizia. Problemi anche alla stazione di Viareggio, dov’era in transito un treno coi tifosi spezzini. Gravi incidenti anche in uno Spezia-Lucchese giocato nel campo neutro di Livorno nel 2000/01. Due poliziotti e due rossoneri finiti all’ospedale, ripetuti lanci di sassi, diverse auto danneggiate a colpi di spranga, insulti continui. Dal treno speciale, giunti alla stazione di Avenza (Ms), gli ultras spezzini lanciano di tutto: braccioli, portalampadi, lampadine, bottiglie. Per paura un ingegnere 61enne viene colto da infarto. Per tutta la settimana c’erano stati insensati proclami di violenza, da una parte e dall’altra, ed era facile intuire cosa sarebbe successo. Fino al termine della gara la situazione era sotto controllo. I gruppi erano ben divisi, con gli spezzini in Nord e i lucchesi in curva Sud. Dopo la fine, il questore di Livorno (già vicequestore a Lucca) viene colpito alla testa da un sasso, partito, sembra, dalla Tribuna coperta. Fuori, poi, i primi scontri, con le forze dell’ordine che fanno partire un colpo di pistola in aria. Poi creano un cordone che accompagna gli spezzini al treno speciale. Nel tragitto, però, qualche frangia ultras riesce a scappare e prende di mira le auto dei lucchesi, colpite con sassi e spranghe. Feriti due lucchesi che vanno in prognosi riservata. In un Lucchese-Spezia del 2003 nasce un parapiglia sul vialone che porta dallo stadio alla stazione dei treni. Alla vista del corteo di spezzini, un gruppo di locali intona cori di scherno cercando il contatto. Le forze dell’ordine però fanno da cuscinetto: intervengono energicamente e riportano la calma. I liguri riprendono la marcia verso la stazione con, per trofeo, una bandiera rossonera strappata ai fans lucchesi. Sulla via del ritorno, solito caos alla stazione di Viareggio, presidiata dalle f.d.o. Gli striscioni “Warriors” e “Brigate” lucchesi sono finiti nel tempo in mani spezzine. A Lucca, nell’86, gli Ultras Spezia esposero uno striscione rubato ai lucchesi. In Spezia-Lucchese 04/05 esposta la scritta “Dopo Raisat il festival di Sanscemo, questo il futuro rossonero…fate ridere”. Carrarese: fortissima rivalità, odio acerrimo di campanile, derby sentitissimo, ricco di incidenti specie negli anni ’80-’90. In seguito agli incidenti del dopo partita di un vecchio Spezia-Carrarese, fermati 12 giovani, di cui tre arrestati e gli altri denunciati, quasi tutti minorenni, che hanno dovuto rispondere di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Denunciato un 16enne per detenzione di coltello a serramanico. A nulla servono le buone intenzioni della vigilia. Al termine del derby, gli ultras spezzini, a centinaia, senza apparente motivo, danno battaglia: nei pressi della stazione formano uno sbarramento nel tentativo di bloccare i tifosi ospiti. Nel blocco, però, finiscono le f.d.o.; due gruppi si sciolgono; un terzo, invece, all’angolo di un cinema, nel momento in cui stava uscendo la gente, soprattutto bambini, bersaglia i tutori dell’ordine con grosse pietre, loro rispondono con lacrimogeni che rompono l’assembramento. Altro scontro in una piazza cittadina dove le f.d.o. devono usare manganelli e lacrimogeni. Alcuni giovani, inseguiti, finiscono in questura. Alcuni carraresi, che sarebbero stati picchiati, preferiscono farsi medicare nella loro città. I tifosi apuani hanno cercato di “vendicare” gli incidenti dell’andata, bloccando anche i binari per impedire la partenza del treno spezzino. Ci sono volute alcune cariche dei carabinieri per disperdere i più violenti. Eloquente lo striscione “Chi semina vento raccoglie tempesta spezzino bastardo attento alla testa”, in bella mostra durante la partita. In un Carrarese-Spezia del 2002, prima della gara, gli oltre mille ultras spezzini danneggiano il treno su cui viaggiano, creando non pochi problemi nel tragitto stazione-stadio. Dal lungo corteo, guardato a vista dagli agenti anti-sommossa, partono a più riprese brevi sassaiole; alcuni vandali si staccano dal gruppone infrangendo vetrine e causano così gravi danni agli esercizi situati lungo il corteo. Durante la gara, sotto il rettilineo, prolungato corpo a corpo tra tifosi ospiti e di casa, sedato solo dall’arrivo delle f.d.o. Dopo la gara ancora scontri e incidenti, con oltre 500 agenti mobilitati apposta, che possono fare ben poco per evitarli; almeno 4-5 auto incendiate (spaccato il vetro e lanciati fumogeni all’interno), cariche della polizia e cinque feriti, “ordinarie” scene da guerriglia urbana, sassaiole contro gli agenti, cassonetti rovesciati. La città visse una serata da incubo, segnata dai cori trucidi e violenti dei tifosi, dall’acre odore dei lacrimogeni, dal traffico in tilt per ore. Un bandierone “Cuit Carrarese” finì nel tempo nelle mani spezzine.Pisa: fortissima rivalità, vecchio odio acerrimo. In Pisa-Spezia 00/01, scontri furibondi all’Arena Garibaldi, con pisani e forze dell’ordine, e a San Rossore, coi livornesi di ritorno da Carrara. Una vera guerra, con 50 persone refertate all’ospedale S.Chiara di Pisa. Tafferugli tra pisani, che cercano il contatto con gli spezzini e f.d.o., nel prepartita, ma il peggio avviene verso fine gara, quando i circa 1500 spezzini, irritati dall’arbitraggio (3 espulsi fino a quel momento, 5 totali a fine gara nello Spezia), cominciano a divellere seggiolini e lanciarli verso il campo e le forze dell’ordine, che rispondono lanciando lacrimogeni in curva. Poi escono dallo stadio indisturbati e si scatena la guerriglia. Chi tenta il contatto coi pisani, chi con le f.d.o. e chi si abbandona ad atti teppistici: auto distrutte, motorini gettati a terra e persino raid all’interno di case private. Un poliziotto viene raggiunto al volto da una mattonata, perdendo tutti i denti superiori: è il ferito più grave. Un 26enne spezzino viene arrestato per danneggiamenti e resistenza a pubblico ufficiale. Una volta sul treno che li riaccompagna a casa, fatti pochi chilometri, a San Rossore, qualcuno tira il freno d’emergenza. Passano pochi minuti e, in direzione opposta, arriva il treno dei livornesi, provenienti dalla trasferta di Carrara; anche loro tirano il freno d’emergenza, e scoppia il finimondo, una vera e propria battaglia senza esclusione di colpi: lancio di pietre, bottiglie, lattine, suppellettili, pistole lanciarazzi usate come vere armi. Alcuni giovani rimangono feriti. Altri problemi alla stazione di Viareggio con nuovo lancio di oggetti dai finestrini. Ne fanno le spese un poliziotto e una donna, per fortuna feriti in modo leggero. Il bilancio, fatto il giorno dopo la battaglia di Pisa, è disastroso, a cominciare da quello economico: le Ferrovie, tra danni e ritardi, avrebbero perso qualcosa come tre miliardi di lire (!). La maggior parte dei sostenitori aquilotti prendono le distanze dagli atti di vandalismo. Il presidente dello Spezia, Angelo Zanoli, a “La Domenica Sportiva” afferma che non si può colpevolizzare una città intera per un gruppo di teppisti. Nel successivo Livorno-Spezia esposto dai padroni di casa lo striscione “San Rossore: la fuga dei mille”, riferendosi agli scontri che gli spezzini, di ritorno da Pisa hanno avuto coi livornesi che venivano da Carrara. Un 19enne tifoso pisano venne aggredito a bastonate da un gruppetto di spezzini, ai primi anni 2000, arrivati a Genova da La Spezia, per assistere alla partita Sampdoria-Pisa. Il giovane se la cavò con una contusione alla testa guaribile in una settimana. I suoi amici scapparono, lui rimase indietro e venne colpito. Uno degli aggressori del giovane venne arrestato perché trovato in possesso di un coltello a scatto a lama lunga, più due pistole lanciarazzi. Incidenti piuttosto pesanti anche in un Pisa-Spezia del 2004, con cinque giovani, tre spezzini e due pisani, denunciati per incidenti avvenuti dopo la gara. I cinque, identificati grazie alle videoriprese, sono ritenuti responsabili di aver lanciato pietre, bottiglie e cartelli stradali contro le forze dell’ordine, senza mai venire a contatto coi poliziotti, ad eccezione di uno spezzino, denunciato anche per violenza, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. In Spezia-Pisa 03/04 esposto lo striscione “Pisa merda, Leffe da giugno 2003 la birra più indigesta”, in riferimento ai Playoff persi dal Pisa con l’Albinoleffe nel 2003, facendo un gioco di parole con la birra “Leffe”. Striscione pisano nella stessa gara: “Del doriano bastardo: fratello, del lucchese ridiolo: gemello”. In Spezia-Pisa 99/00, Serie C2/a, pomeriggio difficile contrassegnato dal lancio di oggetti da parte degli ultras liguri, dirottati dalle autorità locali nella curva più piccola, per lasciare la curva più capiente ai pisani. Risultato: partita sospesa per il ferimento di un guardalinee e di un giocatore del Pisa, con gara sospesa 10 minuti, e 0-2 a tavolino con squalifica del campo. Inizialmente venne chiesto addirittura dagli Ultras ai giocatori di non scendere in campo, ma vista l’impossibilità di questa scelta, in base alle conseguenze negative che avrebbe avuto la società, gli spezzini optarono per la sospensione. Quella scelta costò 30 diffide con obbligo di firma. Da sottolineare che la mattina prima della partita i liguri si trovarono in 800 per occupare la curva: la polizia era schierata e ci furono degli scontri. Striscione dei “Fieri Fossato” Sampdoria esposto in curva Ferrovia in Spezia-Pisa 04/05 e i pisani che rispondono con “Curva di conigli gradinata di infami” e “Se c’incontrate non ci pensate, o scappate o ne toccate”. Nel ritorno della finale di Coppa Italia di Lega Pro, nell’aprile ’12, i pisani espongono lo striscione “Spezzino ‘ultras’ servo dello stato”. Genoa: antica, forte e sentitissima rivalità. Momenti di paura in Spezia-Genoa del 2006: alcuni tifosi genoani, nei pressi dello stadio, sparano ad un pullman alcuni razzi bengala, per fortuna senza conseguenze. Pochi minuti dopo gli agenti lanciano un lacrimogeno per disperdere un gruppo di spezzini, che attende il passaggio dei supporters rossoblù. Tafferugli anche all’ingresso della stazione tra forze dell’ordine e ultras dello Spezia. Il bilancio finale è di 15 feriti e di quattro spezzini arrestati. Stendardo genoano in Genoa-Spezia di Coppa Italia 06/07 esposto nel settore ospiti. Esposte in Genoa-Spezia 05/06 alcune bandiere doriane e una pezza genoana con scritto “Zena”. Nei distinti, uno striscione genoano recitava “Welcome to Liguria”. Un amichevole Spezia-Genoa, nel 2000/01, finisce con una rissa sugli spalti e un’invasione di campo. La gara finisce al 25° della ripresa quando, nel pieno della bagarre sugli spalti, l’arbitro manda le squadre negli spogliatoi. Livorno: un tempo c’era il gemellaggio (vedi sezione “ex-gemellaggi”), ora una fiera rivalità. Sono stati condannati a sei mesi di reclusione cinque ultras dello Spezia che, nell’ottobre 2005, furono responsabili di una sassaiola e del lancio di bottiglie contro un pullman di tifosi del Livorno, nell’area di servizio “Tugo Ovest”, sulla Parma-Spezia. I tifosi, appartenenti al gruppo “Fronte del Porto”, sono stati in realtà condannati ad una multa di quasi 7mila euro che l’indulto ha cancellato per tutti, tranne che per uno di loro. Le due tifoserie, provenienti da trasferte diverse, si incrociarono per caso in quell’autogrill. I cinque imputati furono riconosciuti da tre agenti della polizia di Brescia, che erano stati assegnati di scorta al convoglio di spezzini provenienti da Lumezzane. Nel Livorno-Spezia (1-5) dell’ottobre ‘12, esposte dagli spezzini le pezze “Livornese fascio carogna” e “Okaka…purgali tutti”. Cesena: le due tifoserie, pur sulla carta rivali, soprattutto per le amicizie dei romagnoli, in passato non avevano mai mostrato astio particolare. L’anno scorso, in notturna, invece i cesenati, giunti a bordo di pulmini, in un parapiglia nel prepartita feriscono leggermente alla testa uno spezzino, gesto che alza, come ovvio, la tensione della gara. Molti i cori ostili dentro lo stadio, coi liguri che cantano più volte “vi romperemo il c…”. Al termine della gara, vinta dai liguri 1-0, i padroni di casa cercano il contatto coi rivali, che vengono tenuti dentro l’impianto fino a mezzanotte e mezzo. All’estreno, le forze dell’ordine caricano per tenere lontano gli spezzini dagli ospiti. Ma sulla strada del ritorno i pulmini ospiti vengono infranti da sassi e mazze, riportando seri danni. Reggiana: forte e vecchio odio, visto anche che gli emiliani sono gemellati coi pisani, fortemente odiati dai liguri. In uno Spezia-Reggiana (0-2) di C1, 1988-89, coi reggiani ormai matematicamente promossi In B, si verificano incidenti piuttosto gravi. Gli animi si scaldano nel prepartita, quando alcuni reggiani compiono un incursione nella curva dei locali, fermati poi dall’intervento delle forze dell’ordine. Ma le ostilità riprendono nel secondo tempo, quando gli ospiti segnano il primo gol. Qualcuno brucia qualche bandiera reggiana, poi il secondo gol fa degenerare la situazione: volano sassi, mortaretti e altri oggetti. A fine partita, fuori dallo stadio, polizia e c.c. hanno il loro daffare per contenere le scaramucce degli ultras delle opposte fazioni, riversatisi in mezzo alla strada, armati di bastoni, fumogeni e mazze. Ci sono dei “contatti” e due persone alla fine vengono medicate in ospedale. Gli uomini della “squadra mobile” a tarda sera denunciano a piede libero una decina di persone, sia spezzini che reggiani, e sequestrano bastoni, aste di bandiera e rudimentali mazze. Gli incidenti avranno poi un antipatica coda: viene aggredita, sembra giorni dopo, una coppia di giovani sposi di Reggio Emilia, da parte di ultras spezzini. Costretta a fermarsi nel traffico cittadino, la loro macchina viene circondata e danneggiata con vari oggetti da diversi ragazzi, che rivolgono pesanti apprezzamenti alla donna. A questo punto i due coniugi escono dall’abitacolo arrabbiati, ma vengono subito circondati. Uno dei ragazzi, armato di un oggetto contundente, avrebbe vibrato alcuni colpi allo sposo, procurandogli contusioni e abrasioni al volto, al dorso e ad un braccio, costringendolo alle cure ospedaliere. Disordini in entrambe le gare del 2000/01. In un Reggiana-Spezia 01/02, i reggiani espongono il vecchio striscione parmense “Boys ’77”. Larga rappresentanza di parmensi, con gli striscioni “Boys” e “Settore Crociato”, al fianco degli amici spezzini. Alessandria: ad Alessandria, nell’86, con lo stadio pieno, anche perché le due squadre, in C2, sono in testa alla classifica, c’è aria di derby lontano da Marassi, infatti i grigi di casa sono gemellati coi genoani, gli spezzini coi doriani. All’arrivo degli spezzini (almeno 300 tra ultras e “normali”) si scaldano gli animi, visto anche che i liguri tirano fuori lo striscione “Non scappate per favore”, riferito agli incidenti dell’anno prima. I grigi non si fanno pregare e provano la carica, radunandosi nella propria curva con aste di plastica dura, e attraversano i distinti andando verso gli ospiti. Si scontrano con le forze dell’ordine, che riportano la calma. Coreografia dei grigi con nel mezzo lo striscione “spezzini infami”, riferito anche questo agli scontri dell’anno precedente a La Spezia, quando i bianconeri caricarono i grigi e da lì nacque una forte rivalità, destinata a durare per diverso tempo (ora è poco sentita). Tornando al derby dell’86, i grigi mostrarono al centro della Nord lo striscione genoano “Fossa Rasta” (amicizia nata agli albori degli anni ’80). Il dopogara è caratterizzato da diversi tentativi di scontri tra le due tifoserie, ma non ci furono feriti gravi, solo molte auto danneggiate dai due gruppi e diversi arresti. Danni anche al treno, distrutte alcune carrozze. Napoli: un napoletano arrestato, uno spezzino denunciato, un’auto della Digos assaltata a sassi e bottigliate dagli ultras locali, scaramucce e scazzottate tra componenti delle opposte tifoserie prima e dopo la partita, con due supporters napoletani medicati al pronto soccorso. E’ questo il bilancio degli incidenti di Spezia-Napoli 2006/07: quasi un bollettino di guerra. Uno spezzino di 35 anni, pluridiffidato, è stato notato dalla Digos mentre prendeva a bastonate, con l’asta di una bandiera del Napoli, un giovane napoletano. Mentre veniva portato in questura per essere denunciato, una trentina di ultras spezzini hanno lanciato pietre e bottiglie contro la vettura della polizia. Prima della partita piccoli diversi agguati a tifosi partenopei che andavano allo stadio. In Napoli-Spezia dello stesso anno, in tarda serata, tre tifosi spezzini (per loro tre giorni di prognosi) sono rimasti feriti nei pressi dell’autogrill “San Nicola”, poco distante dalla città partenopea. Due sono stati accoltellati alle braccia, il terzo è stato colpito al volto da supporters napoletani. Scontri si sono verificati anche dopo il match di Supercoppa del 2006. Juventus: al ritorno da Torino, stagione di Serie B 2006/07, i pullman della tifoseria spezzina si fermano al primo autogrill e trovano il pullman della Juve del gruppo “Tradizione”, che viene accerchiato e per 10 minuti ne impediscono la ripartenza, dopodiché riparte tra gli applausi ironici degli spezzini. Pare che qualche juventino abbia preso calci e schiaffi dentro l’autogrill. In precedenza, lancio di oggetti, da e verso il settore ospiti dentro lo stadio. Da segnalare poi scaramucce in vari autogrill intorno a Genova fra spezzini e genoani-napoletani. Torres: Scontri fra tifosi spezzini e di Sassari si verificarono in un Torres-Spezia dell’aprile 2004, in mattinata, fuori dallo stadio. Verso le h. 9 si presentano nei pressi dello stadio circa 200 supporters liguri. Verso le 12, nel piazzale antistante lo stadio, un gruppo di ultras sardi sembra si diriga verso gli spezzini per parlamentare, indispettiti dall’atteggiamento ritenuto provocatorio, a loro dire, dei tifosi ospiti, molti con aste e bastoni nei pressi dello stadio. Dalle parole si passa ai fatti in un attimo: iniziano violenti corpo a corpo tra le due fazioni, poi i sardi, forse anche in numero minore, iniziano ad arretrare; la rissa si trascina fino a sotto il settore di casa. Lo scontro dura una 20ina di minuti, fino all’intervento delle forze dell’ordine, poco presenti fino a quel momento, considerata la presenza e l’atteggiamento dei liguri. Le tensioni proseguono però dentro lo stadio, con continui lanci di pietre e torce tra il settore ospiti e quello attiguo. La polizia, adeguatamente rinforzata, riesce poi a riportare la calma, e riprende in mano la situazione. La scintilla è scoppiata quando alcuni leader dei due gruppi stavano trattando e chiarendosi, ma dalle retrovie dei tifosi sardi sono piovuti verso gli spezzini alcuni sassi, che hanno causato la pronta e immediata reazione, con violente cariche. Per l’acredine derivante da quella occasione, poi, in uno Spezia-Torres del 2005 altri gravi incidenti, soprattutto tra spezzini e f.d.o. All’arrivo dell’80ina di tifosi sardi, un centinaio di ultras dello Spezia cerca ripetutamente lo scontro. Per circa 20 minuti, fuori dallo stadio è una vera e propria battaglia, con lancio di lacrimogeni da parte della polizia per sedare gli incidenti. Pesante il bilancio: diversi feriti anche tra i carabinieri, tra cui il Dirigente della Divisione Anticrimine della questura. Incidenti anche in Curva Ferrovia e altri problemi a fine partita: tifosi della Torres scortati fino alla stazione e gruppi di liguri nuovamente a cercare lo scontro. Nel giro di un anno Spezia-Torres diventa così una partita ad alto rischio, da segnare in rosso. Infatti, anche all’andata, alla prima giornata, a Tempio (il campo di Sassari è inagibile), altri violenti incidenti prima e durante la gara, con pullman degli ospiti attaccato con sassi e razzi, e altri incidenti più tardi, con cariche reciproche vicino allo stadio e f.d.o. in chiara difficoltà. Massese: rivalità vecchia e sentita, di confine, campanilistica. Derby infuocati specialmente negli anni 70-80.Bologna: rivalità non molto sentita. Diversi anni fa (intorno al ’90), andando a Rimini, hanno trovato 10 pullman di bolognesi che, vista la netta inferiorità numerica, li lasciarono andare. Como: esposto striscione degli “Ultras” Como in Como-Spezia 00/01. Nelle mani degli spezzini sono finiti nel tempo altri striscioni “minori” comaschi. Singolare il caso del dopo Spezia-Como del 2000/01, con lancio di vasi sul corteo dei lariani da parte di semplici cittadini. Cremonese: vecchia rivalità anni 70-80. Fano: scontri tra le due tifoserie durante la gara di Playoff 2009 disputata al “Picco”. Molto caldo il finale di partita, nonostante il 3-0 degli aquilotti. Una ventina di sostenitori spezzini, alcuni a volto coperto, tendono un’agguato al pullman dei sostenitori del Fano, prendendolo a bottigliate. Danni solo alla carrozzeria del pullman: nessun tifoso è rimasto ferito. Un 24enne viene arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Verranno in seguito emessi tre Daspo, di 5 anni a due ragazzi e di 2 a una ragazza. Pistoiese: rivalità sentita fin dai primi vecchi derby. Alcuni scontri tra tifosi delle due fazioni avvengono al termine di Pistoiese-Spezia del 2004. Sembra che una ventina di ultras arancioni abbiano teso un agguato ad un gruppo di “cani sciolti” tifosi spezzini, venuti con le proprie auto, in una via vicino lo stadio. I due gruppi si affrontano e scontrano violentemente per alcuni minuti, a colpi di cinghie e aste. In seguito all’intervento delle forze dell’ordine viene riportata la calma e divisi i due gruppi. Dopopartita bollente in un Pistoiese-Spezia del 2005, con sassaiole dei tifosi spezzini e quattro poliziotti feriti. Contro la polizia viene lanciato di tutto: pietre, bastoni, cestini dei rifiuti. Gli spezzini, subito dopo la partenza del loro convoglio, hanno lanciato contro le f.d.o. addirittura un estintore. Poi, subito dopo Montecatini, hanno tirato il freno d’emergenza e fatto scorta di pietre. Ed ancora. Alla stazione di Pescia sono state lanciate pietre contro una delle vetrate, andate in frantumi. Triestina: Rivalità acuita dalla corsa alla Serie B, alcuni anni fa, ma risale a diversi anni fa il furto dello striscione “Blach & White Warriors” da parte dei triestini. Nel 2000, per evitare problemi, con la città assediata, le f.d.o. fecero passare i triestini dalla Litoranea e prendere l’autostrada a Lepanto. In Spezia-Triestina, semifinale Playoff del 2002, dopopartita movimentato per i 600 tifosi ospiti. Dopo il triplice fischio qualche centinaio di ultras spezzini, furibondi per l’eliminazione dopo essere stati a un passo dalla promozione diretta, sfogarono ovunque la loro rabbia, dirigendosi in particolare verso il settore dei triestini, bruciando loro pure un furgone. Numerose fioccarono poi le diffide. Tensioni e incontri ravvicinati tra le opposte fazioni anche a margine della partita Spezia-Triestina 2011/12, nei pressi di viale Amendola. Vengono avvistati una ventina di triestini a piedi, così nasce uno scontro duro ma leale, col solito repertorio di cinghie e bottiglie, in assenza di forze dell’ordine, tra due gruppi entrambi antitessera. Dopo un’iniziale resistenza, gli ospiti sono costretti a ripiegare. In settimana poi, i media daranno risalto allo scontro.Empoli: rivalità antica ma mai esasperata quella tra empolesi e spezzini. Le due tifoserie erano gemellate coi parmensi; ora che i liguri non lo sono più, in occasione di Spezia-Empoli 12/13, si respira aria di tensione e a farne le spese sono alcuni empolesi giunti a La Spezia in macchina, che vengono sospresi dai liguri nel prepartita, con alcuni danni alle auto. Prato: vecchia rivalità, poi i pratesi sono gemellati coi reggiani, amici dei carraresi. In Prato-Spezia 2011/12 tensioni e scontri tra gruppi delle due fazioni a margine della gara, all’esterno dello stadio. Bilancio di nove denunciati e qualche contuso. Spal: vecchia, ruvida e sentita rivalità, risalente agli anni ’70, teatro di scontri anche piuttosto pesanti. Gli spallini si sono rivisti al “Picco” nel 91/92, dopo tanta attesa.Padova: incidenti al termine di Padova-Spezia del 2006, che sancì la promozione in B degli spezzini, con sette persone delle forze dell’ordine contuse. Tre arresti tra gli spezzini, tra cui uno processato per direttissima. Nell’86 andarono a Spezia una 50ina di padovani che, pur uscendo maluccio, accettarono, onore a loro, lo scontro. Successe un finimondo, gravi scontri. Teramo: si narra siano stati messi in fuga nel ’98 sotto la loro curva. Pro Patria: i bustocchi sono gemellati coi sassaresi, rivali dello Spezia, per cui la rivalità con loro è logica conseguenza. Viareggio: scontri per Viareggio-Spezia di Coppa Italia Lega Pro 2009. Momenti di tensione già durante il match, poi, a fine partita, i tifosi dello Spezia sono fatti uscire per primi, facendo attendere molto quelli di casa. Fuori dallo stadio alcuni tifosi dello Spezia, arrivati in treno, aggrediscono due tifosi del Viareggio, refertati con 7 e 10 giorni di prognosi. Brescia: nel settembre ’12, per Spezia-Brescia, serata movimentata, coi supporters liguri che presidiano il territorio e nel pregara intercettano i mezzi bresciani, che escono malconci dopo il lancio di sassi e bottiglie. I lombardi sono circa 280 e, al coro degli spezzini “dal pullman quando scendete?” rispondono con “se volete caricare siamo qua” e “dal pullman scendiamo dopo”. Al termine dell’incontro gli ultras locali si portano sul viale esterno allo stadio, insultando i rivali, con quest’ultimi che dall’interno del proprio settore, cercano di uscire con la forza e riescono a sfondare un cancello vicino all’uscita. Scontrandosi però poi solo con le f.d.o. Volano qualche torcia e aste, tre carabinieri rimangono lievemente feriti. A La Spezia, nell’ottobre scorso, forze dell’ordine che blindano lo stadio. Ospiti tesserati: 4 pullman, ben controllati, ma qualche problema per i 36 ragazzi del gruppo “Brescia 1911”, non tesserato, che, intercettati a pochi chilometri dal capoluogo ligure, vengono tutti identificati e rimandati a Brescia, quando il più per loro sembrava fatto. Padroni di casa ovviamente all’erta, ospiti tenuti a bada, ma questo non impedisce gli sfottò dall’una e dall’altra parte. Verona: due tifosi spezzini vengono arrestati al termine di Verona-Spezia, Playout di Serie B 2006/07, che vedono la squadra ligure salvarsi. I due, di 41 e 34 anni, vengono processati per direttissima con l’accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e uso di oggetto atto a offendere. Le forze dell’ordine erano intervenute per evitare, nel corso della partita, il contatto tra le due fazioni. Rimini: scontri in un Rimini-Spezia del 2000, specie con la celere e a metà anni 90. Modena: scontri nel 2000/01, con contatti sotto la curva dei gialloblù. Attimi di tensione nell’ultimo Spezia-Modena dell’ottobre 2013, quando, a fine gara, i modenesi aprirono un cancello di un portone che collega il settore ospiti ai Distinti. Vicenza: vecchia rivalità anni 70-80. Arezzo: screzi nel 2000/01.
Curiosità: -Da ormai quasi due anni la curva “Ferrovia” (Sud) ha cambiato look: al posto dell’enorme, bellissimo striscione “Ultras Spezia”, che prendeva quasi tutta la curva, sono stati messi tanti piccoli stendardi e pezze, per la verità anche un po’ bruttine. Forse si è optato a questa scelta per comodità, vista la pesantezza dello striscione e il fatto che ogni volta andasse dichiarato. -L’Anticipo del venerdì sera Spezia-Pescara, del marzo ’14, grazie alla coreografia organizzata dalla curva Ferrovia, ha riportato tutti indietro nel tempo. Infatti la Ferrovia srotola un enorme striscione che recita “Tifo d’altri tempi”, ben visibile vista la moltitudine di torce che accendono; gonfiano centinaia di palloncini bianchi; esplodono bombecarta ed il tutto crea una scenografia davvero ben riuscita, cosa rara ai nostri giorni. Dopodiché tanta voce e bei battimani. -In Spezia-Brescia (gara ad “alto rischio”, di cui si scrive sopra), i liguri, oltre a fare un buon tifo, espongono uno striscione di auguri per i 107 anni della società (“Tanti auguri vecchio Spezia”) e uno per l’arrivo di una bambina figlia di un ultrà. -Dopo la passata stagione, il recente astio Spezia-Cesena (vedi sezione “Rivalità”) regala anche quest’anno un movimentato prepartita. A pochi minuti dall’inizio della gara, arrivano tre pulmini di cesenati già pronti e carichi, che incontrano nel percorso alcuni spezzini che ancora non sono entrati e non rinunciano a far casino. Ne nasce un duro scontro, con un corpo a corpo che si protrae sino all’arrivo delle F.d.O.. Dentro lo stadio, padroni di casa in gran forma, ma purtroppo niente sfida a livello di tifo, perché i cesenati vengono trattenuti fuori dall’impianto sino al 20° del secondo tempo; solo allora gli sarà permesso d’entrare. Dopopartita blindato e tutto fila liscio. La curva espone due striscioni: “Da 25 anni con voi! Orgoglio Spezzino” e “Ciao Chelli vecchio”. -Buon tifo da ambo le parti in Spezia-Avellino del dicembre 2013, con gli spezzini che scaldano i motori per la grande sfida degli ottavi di finale di Coppa Italia di San Siro col Milan, che si disputerà mercoledì 15 gennaio, e che sarà ricordata per il più grande esodo della tifoseria spezzina, con oltre 7mila tifosi presenti in trasferta: una carovana di pullman che si muoveva in autostrada della lunghezza, è stato calcolato, di circa 1 chilometro. Il Milan, per la cronaca, ha vinto 3-1, ma l’importante, per il tifoso medio spezzino era esserci. Il tifo è stato esaltante e appassionato, quanto mai all’altezza. Un giorno che rimarrà scolpito in eterno in ogni spezzino. -Spezia-Empoli del novembre ‘13 scorre liscia, al contrario dell’anno scorso, anche perché la città è presieduta dalle forze dell’ordine. Comunque tanti cori ostili tra le due tifoserie e, da parte spezzina, molti quelli contro i parmensi, gemellati degli empolesi. Anche i Distinti liguri, col Gruppo Bullone, fanno la loro parte e, verso di loro i ragazzi di Empoli alzano cori di sfottò e fanno gestacci. -Durante questo anno calcistico si è festeggiato un importante traguardo: i 25 anni dell’”Orgoglio Spezzino”, gruppo nato l’11 novembre ’88, che giunse in poco tempo ad avere circa 400 soci. Per celebrare l’evento come si deve, viene organizzata una serata di buona musica, con ospiti i famosi “Statuto” di Torino; il ricavato della serata e della vendita del materiale celebrativo è stato devoluto all’Ospedale Gaslini di Genova e ad un’associazione di volontariato sarda, come aiuto per la recente, tragica alluvione. Vengono ricordati poi gli episodi più particolari, come quello della prima trasferta del gruppo, a Venezia nel febbraio ’89, con due pullman e poi tanti vaporetti, addobbati con vessilli bianchi, i volti dei ragazzi colorati e come slogan “siamo bianconeri ma…ne facciamo di tutti i colori”. Nella stagione in corso, 2013/14, il gruppo conta già 214 iscritti. -Per Spezia-Brescia dell’anno scorso, bel gesto della curva di casa, che espone uno striscione in ricordo di una bambina di cinque anni deceduta per aver ingoiato una pila: “Riposa in pace…ciao Benedetta piccolo angelo”. Nella gradinata locale rimane attivo il “Gruppo Bullone” che canta e insulta gli ospiti per tutta la gara. -Nel marzo 2013, in casa contro la Pro Vercelli, vivace contestazione degli ultras spezzini verso la squadra, dopo l’ennesima sconfitta. -In Spezia-Ternana, finale Supercoppa di Lega Pro, lo Spezia dei record centra la tripletta: promozione diretta in B, Coppa Italia e Supercoppa Lega Pro, prima squadra a riuscirci. Nel finale gli animi si scaldano e tra i bianconeri di Tribuna e i ternani iniziano provocazioni e insulti. Per l’occasione la Ferrovia riespone il bandierone che ha portato fortuna in Coppa Italia: “Conquistiamola”. -In Spezia-Carrarese, marzo 2012, giungono da Carrara un buon numero di tifosi, molti senza tessera, che, durante il corteo dei mezzi dalla stazione allo stadio, vengono avvicinati da una 50ina di spezzini, che tirano oggetti verso di loro, cercando di avvicinarsi agli autobus che proseguono verso lo stadio. Circa 8mila spettatori fanno da cornice al derby. Coreografie semplici ma d’effetto sia in gradinata che in curva, ben riuscite. Gli spezzini espongono vari striscioni, tra cui uno dialettale, un “Forza Leo” nel settore degli Irriducibili e, in gradinata, un “Bentornato Ramon”, per uno storico ultras che, dopo aver attraversato un momento difficile, torna al “Picco”. -In Spezia-Viareggio del 1999/00, allestendo una coreografia tricolore, i tifosi rivendicano lo scudetto del 1944 vinto dai Vigili del Fuoco, con lo striscione “1944, il grande Toro abbiamo battuto-lo scudetto va riconosciuto”. Lo scudetto ’44, vinto dalla squadra Pompieri di La Spezia è stato poi in seguito ufficialmente riconosciuto dalla F.i.g.c. Uno striscione ironico e d’effetto dei carraresi, ad inizio anni 2000, recitava “Lo scudetto di Grisù non ve lo ridanno più”. –Sia l’anno scorso che due anni fa, i ragazzi della curva Ferrovia hanno concretamente aiutato le popolazioni alluvionate. In particolare, due anni fa tanti volontari scelsero di dare una mano ai paesi di Pignone e Bugnato, particolarmente colpite dall’alluvione. Dopo un mese intenso di lavoro, domenica 27 novembre ’11, in occasione di Spezia-Barletta, il sindaco e i cittadini di Pignone hanno mostrato lo striscione “Pignone ringrazia gli Ultras”, e sono stati invitati dagli Ultras Spezia in curva. Forti strette di mano, accompagnate da poche ma significative parole di solidarietà e vicinanza: anni di tensioni negli stadi tra le tifoserie di Spezia e Genoa, sono stati messi da parte a Monterosso, paese delle cinqueterre, flagellato l’anno scorso dall’alluvione, dove due gruppi ultras della Ferrovia e della Gradinata Nord si sono ritrovati fianco a fianco per aiutare la popolazione, così come hanno fatto a Bugnato, Pignone e altre zone colpite. -Il 13 novembre ’93 ha rappresentato una gara importante per gli Ultras Spezia, in quanto, dopo quasi un anno dalla sua costruzione sono stati aperti i cancelli della nuova Curva Ferrovia, antico tempio degli ultras bianconeri, costretti per circa tre anni ad assistere alle partite nella squallida e traballante curva lato-Piscina, allestita in ferro-tubi dopo la demolizione della Ferrovia. Rientrare nella “magica” curva Ferrovia è stata, per gli spezzini, un’emozione unica, in quanto quel settore dello stadio gli ricorda gli indimenticabili anni 80, quando lottavano per la C1 (peraltro raggiunta verso fine decennio). Purtroppo però, il bellissimo “ritorno a casa” è stato rovinato da una minoranza. Infatti, il sabato della partita era andata a fargli visita una rappresentanza degli Ultras Tito Cuchiaroni (precisamente la sezione della Val di Vara), che con sciarpe e bandiere blucerchiate è partita da Genova alla volta di La Spezia con tutte le buone intenzioni. Ebbene, questi ragazzi sono stati accolti in curva a calci, nonostante il gemellaggio che legava le due tifoserie ormai tantissimi anni. Un gruppo di ultras spezzini di fede milanista infatti non ha perso l’occasione per far fare una figuraccia alla città, mettendo a rischio lo splendido gemellaggio che intercorreva coi doriani. Successivamente gli spezzini si sono scusati e dissociati. Il gemellaggio è andato avanti per diversi anni, poi si è sciolto, certo non per quel motivo. Nel 99/00 e 00/01, giocate rispettivamente in C2 e C1, la curva era gasatissima, caricatissima, e gli spettatori non sono mai andati sotto le 5mila unità, con picchi di 8-10mila.Tantissime le coreografie d’effetto e da ricordare; una su tutte quella con l’Arezzo dell’88/89, quando tutta la curva indossava magliette bianche, in quanto si trattò del primo esempio di coreografia “permanente” in Italia. -Per il 2° Turno di Coppa Italia 13/14, contro la Pro Patria (chi passa affronta il Genoa), la parete esterna della curva Ferrovia si rifà il look, riverniciata e decorata con degli ottimi graffiti dai ragazzi di Spezia, sotto la calura estiva. Durante la gara, vinta solo ai supplementari, viene esposto lo striscione “Ricordando Debbia”, ragazzo venuto a mancare da poco. Cori finali per gli odiati genoani che debuttano al “Picco” in Coppa Italia, in un ambiente ostile e militarizzato, con le f.d.o. che schierano 300 uomini: città che sembra blindata più per una partita di campionato che per una gara estiva di Coppa Italia. Ciò non impedisce ai padroni di casa di scovare nel pregara alcune macchine ospiti ed ammaccarle, anche se il grosso dei rossoblù, circa 500, arriva scortato. Inevitabile qualche focolaio e scaramuccia tra genoani e spezzini del lato Distinti dove ci sono quelli del “Gruppo Bullone”, ma, sostanzialmente, non succede niente d’importante. -Per Spezia-Palermo del settembre 2013, curva Ferrovia piena, che offre una bella coreografia, semplice ma di stile, con tanti pon pon bianchi. Buono il tifo degli spezzini, con tanta voce. Esposto poi dalla curva di casa, lo striscione “Rispetto per i tifosi disabili!”, rivolto alla società che non riesce a predisporre all’interno dell’impianto una zona dedicata ai tifosi in carrozzina, senza barriere architettoniche. -C’è sempre stato buon feeling in passato tra i giocatori spezzini e il loro pubblico, sempre molto appassionato (in C2 si registrava una media di 4mila presenze), al punto che i giocatori nutrono parecchia stima per gli ultras e non è raro che con essi spartiscano cene e ritrovi. -La bandiera del Cile, spesso esposta accanto allo striscione degli “Ultras”, simboleggia l’amicizia tra gli Ultras e un rifugiato politico cileno, stabilitosi a La Spezia alla fine degli anni 80, che ha confezionato striscioni per la tifoserie bianconera. -Spezia-Novara (0-6) dell’anno scorso non sarà difficilmente scordata dagli spezzini. Sullo “0-4” monta la contestazione, con invito a schierare in campo la Primavera, che ben si era comportata al Torneo di Viareggio; problemi tra spezzini e stewards nei Distinti, dietro le panchine, poi, al termine del match, squadra ligure assediata negli spogliatoi fino a notte fonda. -Sempre esposte le “pezze” di Mattia, Mirco e Ilaria, tre giovani tifosi prematuramente deceduti. Nell’estate 2013 si è arrivati alla 4^ edizione del Trofeo “Ilaria e Mattia”, amichevole infrasettimanale, quest’anno col Tarros Sarzana, ormai immancabile nel precampionato spezzino. Buona partecipazione di pubblico, che per l’occasione assiste all’inaugurazione dell’impianto d’illuminazione dello stadio. -Nel 2000 gli Ultras Spezia diedero alle stampe il libro “1974-2000, la nostra vita”.
Liberi pensieri: “Buon pomeriggio merde”, rivolto ai livornesi (anni ’80), “Siamo il tifo bianconero…ma oggi ne vedrete di tutti i colori” (in casa, anni ’80), “Spal…mabili” (Sp-Spal anni ’80), “Ladri di notte conigli di giorno” (Lucchese-Spezia anni ’80), “Noi con la voce voi con il cuore” (Sp-Sorso 85/86), “Siamo belli come il sole”, “Spalletti capo degli ultras” (in casa, fine anni ’80); “14,20: si prega di fare attenzione, lo spettacolo sta per cominciare!” (Sp-Reggiana 88/89), “Macalli: ma ti stiamo così antipatici? con affetto”, rivolto al presidente della Lega Serie C (Sp-Montichiari 99/00); “Né di destra né di sinistra. Alè Spezia capolista” (Spezia-Sanremese 99/00), “Voi la indossate con onore noi fieri la portiamo nel cuore”, coreografia con maglia gigante (Sp-Cesena 00/01); “Leggi speciali: oggi per gli ultras…domani per tutta la città, la repressione fa male a tutti” (01/02), “Superiorità assoluta” (coreografia Sp-Livorno 01/02), “I lucchesi sulle mura…gli spezzini fan paura” (Sp-Lucchese 01/02), “Ficagna uno di noi”, “Umiliati ma sempre presenti: meritateci”, “Le parole le porta via il vento…i gemellaggi il livornese” (Pisa-Sp 02/03), “La vostra repressione la nostra determinazione, diffidati tra noi libertà per gli ultras: rispettateci!” (Sp-Pisa 02/03), “Siamo il vento per le vostre ali…forza Aquile tornate a volare” (Sp-Albinoleffe 02/03), “19/12: Vittoria – 6/1: Andria – 16/1: Acireale= 7000 km. in 20 giorni: Lega infame” (Acireale-Sp 04/05), “Per i diffidati della curva Ferrovia”, “Solo x la maglia…solo x la città!!!”, coreografia (Sp-Pisa 04/05); “Tolleranza zero per chi non onora la maglia, da oggi ogni partita sarà una battaglia” (Sp-Lucchese 02/03), “Preziosi santo subito”, “Giochi mafiosi”, riferiti al presidente del Genoa, Enrico Preziosi, che per tentato illecito della gara Genoa-Venezia 04/05, fece retrocedere il Genoa in C1 (stendardi Genoa-Sp 05/06); “Onore a Cioffi”, leader della curva locale, scomparso in seguito ad una caduta allo stadio dopo diverse settimane (Samb.se-Sp C.Italia 05/06); “1906-2006…la nostra vita…i nostri colori…il nostro orgoglio” (Sp-Pro Patria 05/06), “Rispetto genera rispetto: benvenuti”, verso i baresi gemellati con gli (ex) amici doriani; “Squadra da B, stadio da C, comune da D” (Sp-Bari 06/07); “Si gioca 11 contro 11…non stasera”, coreografia; “Assurdo che un momento di felicità nasconda un dolore così grande…Gennaro la curva è con te!!” (Sp-Piacenza 06/07); “Tradizione…di fughe”, gruppo della Sud juventina (Sp-Juve 06/07); “Delinquenti con l’indulto scarcerati, ultras per un fumogeno criminalizzati: libertà x gli ultras” (Sp-Crotone 06/07), “1-9-98…Mattia sempre presente”, un ultrà purtroppo non più tra noi (Ascoli-Sp 07/08); “A sé passà de moda come i camperos!” (“siete passati di moda come i camperos”, Sp-Carrarese 11/12), “Ciao Morosini”, in ricordo dello sfortunato giocatore del Livorno, colto da malore l’aprile scorso a Pescara; “Nanni e Mattia liberi”, due ultras spezzini finiti in carcere (Sp-Pisa, Finale-andata Coppa Italia Lega Pro 11/12). “30 anni Zucchi presente”, per ricordare l’anniversario della scomparsa di un ultrà, “Benvenuto Mirco”, per la nascita di un baby ultrà (Sp-Avellino 13/14).
Slogan: “Qui ove osano le aquile, lasciate ogni speranza o voi che entrate” (degli anni ’70, una minacciosa avvertenza scritta allo stadio “Picco” di La Spezia), “Lotta dura senza paura” (sullo striscione più grande “Ultras Spezia”, senza riferimenti politici, che ora non viene più attaccato), “Ambiente Ostile (anni 2000, attaccato sempre, o quasi, in casa e a volte anche fuori, stava a sottolineare l’atmosfera particolarmente calda del “Picco” e, in generale, del tifo spezzino).
Recogemos un interesante artículo publicado sobre la historia de la "tifoseria" de La Spezia.
Gruppo principale: Ultras Spezia 1974-Vecchia Guardia.
Altri Gruppi/compagnie: Irriducibili Favaro, Gruppo Bullone, Fronte del Porto, Eagles Army, Orgoglio Spezzino, Boys Spezia, I Falliti Curva Ferrovia, Vecchie Maniere, Val Magenta, Spezia Comanda, Val di Magra, Supporters Brianza, Centro Storico, Romito, Got Heads Vezzano L. 1987, Castelnuovo 1906, Ciassa Brin, Settore Distinti.
(Fuente: Pianeta Empoli)
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