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Roma-Liverpool, mille hooligans cercano vendetta: la città sarà blindata

La paura di vendetta è forte, e in molti (soprattutto le famiglie) potrebbero rinunciare ad assistere dal vivo ad una delle partite più importanti della storia della Roma. Sono 5000, infatti, i tifosi del Liverpool che dovrebbero raggiungere la Capitale per assistere alla semifinale di ritorno di Champions mercoledì sera all'Olimpico. Di questi, mille sono considerati a rischio, ultrà aderenti alle frange del tifo violente dai quali si attendono possibili vendette per il pestaggio di Sean Cox, il supporter irlandese ora in coma dopo essere stato aggredito brutalmente da un gruppo di giallorossi fuori dallo stadio di Anfield. Per questo l'attenzione è massima e domani si terrà nella capitale un vertice congiunto tra i due club, l'Uefa e le autorità di polizia per pianificare il piano sicurezza. Le polizie dei due paesi sono in stretto contatto in queste ore per acquisire informazioni sui tifosi a 'rischiò in partenza per l'Italia ed eventualmente 'lasciare a casà i più violenti. 

CENTRO BLINDATO - L’attenzione sarà massima per evitare qualsiasi tipo di contatto tra tifoserie, anche tra gruppi isolati, nell'area dello stadio. Oltre mille gli agenti delle forze dell'ordine che dovrebbero essere impiegati per garantire la sicurezza in occasione della partita. I controlli interesseranno anche i luoghi di ritrovo del centro storico come piazze, locali e pub. Sotto la lente, inoltre, il tradizionale Concertone del primo maggio a cui gruppi di tifosi inglesi, già arrivati nella Capitale, potrebbero decidere di assistere. Super sorvegliati i monumenti del centro per evitare che possano diventare bersaglio di tifosi 'scatenatì come avvenuto qualche anno fa quando supporter del Feyenord danneggiarono la fontana della Barcaccia. È intanto domani è in programma il vertice del Cinms (Centro informazione nazionale sulle manifestazioni sportive) a cui parteciperanno polizia, Uefa, Scotland Yard, Roma e Liverpool per discutere delle misure di sicurezza dopo gli incidenti di due giorni fa. In occasione del match di andata la Digos di Roma comunicò alla polizia inglese «informazioni d'interesse» sulle componenti 'oltranzistè della tifoseria giallorossa presenti, segnalando anche i luoghi di ritrovo. La Digos avrebbe comunicato anche l'avvio di un corteo a piedi verso lo stadio che si è unito a circa 200 facinorosi e la partenza dalla stazione ferroviaria di Manchester di Fedayn. Elementi informativi che, per gli investigatori, non avrebbero ottenuto la necessaria considerazione. Anche per questo ora la collaborazione tra le polizie è ancora più stretta in particolare sullo scambio di informazioni riguardo gruppi di ultrà particolarmente violenti da monitorare costantemente o, addirittura, da lasciare a casa. La paura di scontri a Roma è alta anche per i precedenti che riguardano soprattutto le squadre britanniche come riporta Il Tempo


I PRECEDENTI -  Liverpool, Febbraio 2001: c’è Roma – Liverpool. Una magica notte di Champions si chiude con una decina di feriti inglesi, accoltellati prima della partita. Il mattinale recita: due arrestati e dieci feriti totali. Le ore più calde sono quelle che precedono l’incontro, quando i tifosi inglesi sono a zonzo per la Capitale. Le aggressioni avvengono sia nei pressi dello stadio che molto fuori, nei pressi della Fontana di Trevi. Le forze dell’ordine intervengono massicciamente e si scontrano con parte della curva Sud. A fine partite la calma torna, ma arriva a tempesta avvenuta.

Middlesbrough Marzo 2006 - arriva il Boro a far visita ai giallorossi e le ore prima del match sono infuocate: tre accoltellati e 13 contusi. Alla vigilia degli ottavi di coppa Uefa la violenza torna a serpeggiare nel centro e deflagra a Campo de’ Fiori, dove avvengono gli scontri. Intervengono Polizia e Carabinieri, ma molti riescono a fuggire.

Manchester United - Passa poco più di un anno e un’altra inglese arriva a calcare l’Olimpico: è lo United di Alex Ferguson. Questa volta sono 18 i feriti e sette gli accoltellati. Gli scontri avvengono sul ponte Duca d’Aosta, nelle ore precedenti all’incontro di Champions, e durante la partita nel settore ospiti, dove vengono fermati tre inglesi nell’intervallo del match. Secondo alcune testimonianze quel giorno di aprile circa 300 hooligans arrivano a contatto con i supporter giallorossi. Ed è guerriglia urbana intorno all’Olimpico.

Cska Mosca - È il settembre 2014 e la squadra moscovita fa visita alla Roma nell’incontro valevole per il girone della Champions. La partita finisce a goleada per i giallorossi: 5-1 il risultato per i padroni di casa. Ma intorno allo stadio, ancora una volta, è scontro aperto con i russi. A fine partita il bilancio è pesante: tre arresti, due russi e un italiano, e quattro misure di allontanamento dai campi (Daspo).
Chelsea - L’ultimo scontro in ordine di tempo risale all’ottobre 2017. A Roma arriva il Chelsea, un’altra inglese. E come raccontano le cronache: quando c’è una tifoseria oltremanica nella Capitale gli ultras vedono rosso. Un gruppo di violenti assalta i tifosi dei Blues in un pub vicino al Colosseo a suon di bastonate prima di svanire nel nulla. E ancora una volta si rinnova la guerra del calcio.
 
Calciomercato

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