La paura degli steward, Bonucci e i 150 ultras fuori da Vinovo: nuovi dettagli dell'inchiesta sulla curva della Juve
Da tempo non arrivavano nuovi aggiornamenti sull'inchiesta Last Banner che ha di fatto smantellato la curva della Juventus togliendone i loghi dei vari gruppi organizzati già prima che il Covid escludesse il pubblico dalle gare. L'inchiesta non si è però mai fermata ed è ancora in corso. Vede diversi ultras imputati per associazione a delinquere, estorsione, minacce e altri reati, mentre la Juve è costituita come parte civile. Attraverso il Corriere Torino arrivano nuovi dettagli, dichiarazioni e fatti su quanto accadeva all'epoca.
LA PAURA DEGLI STEWARD - Verso la fine di un’udienza lunga quasi sei ore l’avvocato Maria Turco pose ad un ex dirigente della Digos in servizio a Torino la domanda più semplice ma importante di tutte: "Come mai in tutti i settori dello stadio, nord, est, ovest, gli steward sono all’interno e invece, mi permetto non solo a Torino, per quanto riguarda la curva sud sono posizionati solo all’esterno?". La risposta di Carmine Massarelli, all'epoca responsabile della Squadra tifoserie: fu laconica ma incisiva: "Perché hanno paura. Perfino quando c’è l’apprensione dei palloni (per prendere quelli che finiscono in curva, ndr) ho visto casi in cui lo steward non si è neanche avvicinato per recuperarlo: cioè, non lo fanno proprio, non vanno neanche a mettersi nelle condizioni di essere respinti. Non è una scelta, non è che non ci sono per una decisione della Questura che dice: “Va beh, lì non ce li mettiamo”. No, vengono messi, ma autonomamente si collocano in aree dove non sono operativi. È mancanza di operatività, non di presenza".
GLI ULTRAS CACCIATI DA VINOVO - Fra i vari fatti emersi dagli interrogatori di PM e avvocati difensori c'è anche un caso importante del 2018 nell'immediata post sconfitta della Juve contro il Napoli. "Al Gruppo Ultras Tradizione non andò giù che i giocatori avessero scambiato la maglia con gli avversari. In 150 si presentarono a Vinovo e pretesero di parlare con i calciatori: la società fu costretta a farli uscire. Chiellini, Buffon e tanti altri, e quando anche i giocatori non direttamente chiamati in causa passarono in auto, tipo Dybala, Pjanic, furono costretti a fermarsi". Sempre il Massarelli raccontò anche che durante la gara: "Io ero presente e mi vide un ultrà: ci guardammo e per fortuna, anche grazie al suo intervento, tenne a bada tutta quella parte degli ultrà che stava per fronteggiare la polizia".
BONUCCI E IL RITORNO DAL MILAN - C’è infine l’episodio dei fischi a Bonucci, appena tornato dal Milan con Massarelli che racconta come: "Lui, che era preoccupato, aveva cercato di capire l’umore (dei tifosi, ndr). Poi ricevette la telefonata di un referente di Sky, che lo preparò: “Ho saputo che ci sono questi cori, sappi però che non sono per te, ma contro la società"..
Fonte: Calciomercato
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