Gruppo principale: Curva Sud VeneziaMestre 1987
Altri Gruppi/sottogruppi/compagnie: Giovani Puma, Veterani, Cani Sciolti, Fie dela Sud, A Modo Nostro, Gruppo Elite, Ad Maiora Lido, Saccafisola, Teste Calde, Cavallino Treporti, Quartier San Paolo, Zoccolo Duro. Politica: si professano apolitici Settore: Curva Sud “Michael Groppello”, ex “Morosini”
Un po’ di storia: Il panorama del tifo organizzato veneziano, risentendo della storia del calcio cittadino, presenta un aspetto complesso e variegato. Tra i primi gruppi d’ispirazione ultras al seguito del Venezia, abbiamo i “Panthers”, la “Gioventù Neroverde” e le “Brigate Neroverdi”, costituiti tutti negli anni 70 e 80 e poi scioltisi nel giro di poco più di un decennio. Tra i gruppi più longevi, la “Vecchia Guardia”, che nasce nel 1986, scioltasi ufficialmente nel 1995
, ma che mantiene una posizione critica nei confronti della fusione col Mestre: nel 2011 alcuni ex-membri di tale gruppo danno origine al Club “Associazione Culturale Cuore Neroverde Venezia 1907”, che rifiuta i rapporti con la curva “unionista” e si stabilisce nella Tribuna laterale del “Penzo” fino alla stagione 2013/14, quando disconosce definitivamente l’allora “F.B.C. Unione Venezia” e decide di seguire i dilettanti dell’A.S.D. Laguna Venezia. Nel 1987, a seguito della fusione tra Venezia e Mestre, gran parte della tifoseria organizzata si riconosce nel gruppo “Ultras Unione”, che rimane a capo della curva arancioneroverde fino allo scioglimento, avvenuto nel 2006, si dice per la mancata partecipazione di tutti i gruppi della curva all’ultima coreografia organizzata nel ricordo del “Bae” (vedi sotto), la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso. Nell’87 il Venezia viene acquistato da Maurizio Zamparini, che in quell’anno salva i lagunari dal fallimento, e poi riesce a dar vita ad un’operazione che fa discutere parecchio. Il Venezia viene accorpato al Mestre Calcio, i più ostili sono proprio questi ultimi con i neonati “Head Out” (1986). Ai tradizionali colori neroverdi della squadra lagunare si aggiunge l’arancione della nuova squadra, anche se negli anni a seguire ci saranno molte dispute riguardo al giusto utilizzo dei tre colori nelle varie maglie sociali. Lo stadio di casa diventa il “Baracca” di Mestre, in molti contestano le scelte del nuovo presidente. Alla fine degli anni 80, in curva si trovano spesso e volentieri anche i componenti del gruppo ska-reggae “Pitura Freska”, noti ai tempi soprattutto nel giro dei centri sociali padovani, veneziani e mestrini. Nel 1991 arriva la promozione in B, e la stagione successiva la squadra può tornare allo stadio “Penzo”, riconquistando appieno la sua identità veneziana. In curva rispuntano gruppetti che si rifanno alla tradizione neroverde e gridano esclusivamente “Venezia”, in riferimento al passato della squadra di Loik e Valentino Mazzola, 3^ in Serie A nel 1941-42. Molte le lotte interne tra unionisti e nostalgici, continuate tra offese e scazzottate per diverso tempo, con episodi anche piuttosto gravi. Nel 1998, la salita nella massima serie dopo 31 anni di assenza sembra mitigare i dissapori. Da una scissione del gruppo madre, sempre nel ’98, sorgono i “Vecchi Ultrà”, gruppo compatto, nazionalista, che all’origine crea problemi di convivenza in curva “Morosini”. Nel 2000, dagli “Ultras Unione” fuoriescono i “Rude Fans”, paladini dell’antirazzismo militante; un gruppo di età molto giovane con voglia di emergere e di ridare alla Sud quel colore che, secondo loro, stava venendo meno. Il 13 febbraio 2001 muore Francesco Romor, detto il “Bae”, capo storico, un esempio da seguire per tutti i tifosi arancioverdi che si rifanno al vivere ultras come stile di vita e non come moda. I tifosi unionisti non scorderanno mai l’11 febbraio 2001 al “Penzo”: l’Unione gioca col Torino, lo stadio è pieno, ma almeno la metà dei tifosi ha la testa da un’altra parte. Era stato il “Bae” a dire ai ragazzi di andare lo stesso allo stadio, nonostante la sua malattia. La gente prova a fare il tifo, ma non è una partita come le altre: solo due giorni dopo il “Bae” ci lascia. Emergono poi anche i “Roll in Venice Klan”, ma dureranno poco.
Agli “Ultras Unione”, gruppo che indiscutibilmente ha segnato la storia del movimento ultras in Laguna, da sempre impegnati nel sociale e vicini alle posizioni della sinistra estrema e antagonista, si affiancano i “Rude Fans” e la “Nuova Guardia”, scioltisi in seguito. Nel 2006 si costituisce il “Gate22-A sostegno di un ideale”, dal nome dell’entrata in cui si posizionano i propri esponenti, che opta per stabilirsi nel settore Distinti dello stadio. I tifosi rimasti in curva Sud tendono a raggrupparsi sotto le sigle “Vecchi Ultrà”, “Curva Sud”, “Old Firm” e “Zona d’Ombra”. Scioltosi il “Gate 22”, nell’ottobre 2012, di poco preceduto ad agosto dai “Vecchi Ultrà”, il tifo viene organizzato dal 2011 dalla “Curva Sud VeneziaMestre” (CSVM), gruppo totalmente apolitico, che si darà infatti tanto da fare per eliminare la politica che aveva dilaniato e disgregato il tifo veneziano negli ultimi anni. Intanto la società conosce il fallimento tre volte fra il 2005 e il 2015. L’ultimo Venezia fa sul serio: in Laguna arriva l’italo-americano Joe Tacopina, che di promesse ne fa parecchie. Intanto porta il Venezia in due anni dalla D alla B, ma lui vuole addirittura la Serie A, e non è detto che non la ottenga. All’inizio della stagione 2017/18 agli ultras (ma sono tanti i tifosi che la pensano come loro) non è andata giù la nuova divisa disegnata dalla Nike, non tanto per il “graffio” del leone alato in arancione, nero e verde, quanto per la decisione di spostare al centro il logo della squadra, per far spazio alla patch celebrativa per i 110 anni di storia. Notoriamente per i tifosi l’anno zero del Venezia è il 1987, anno della fusione. I Playoff della stagione 2017/18 hanno risvegliato entusiasmi sopiti. Il 20 luglio 2018 nasce il gruppo “Veterani”, affiliati ai “Curva Sud VeneziaMestre”. Il 28 luglio 2018 nascono gli “Uno Nove Otto Sette”, composto perlopiù da ex appartenenti ai C.S.V.M., per provare a dare nuova linfa ed entusiasmo al tifo. I due gruppi sono stati divisi nella stessa curva per più di un anno e mezzo. Gli “Uno Nove Otto Sette” si sciolgono il 31 dicembre 2020 con tanto di comunicato.
, ma che mantiene una posizione critica nei confronti della fusione col Mestre: nel 2011 alcuni ex-membri di tale gruppo danno origine al Club “Associazione Culturale Cuore Neroverde Venezia 1907”, che rifiuta i rapporti con la curva “unionista” e si stabilisce nella Tribuna laterale del “Penzo” fino alla stagione 2013/14, quando disconosce definitivamente l’allora “F.B.C. Unione Venezia” e decide di seguire i dilettanti dell’A.S.D. Laguna Venezia. Nel 1987, a seguito della fusione tra Venezia e Mestre, gran parte della tifoseria organizzata si riconosce nel gruppo “Ultras Unione”, che rimane a capo della curva arancioneroverde fino allo scioglimento, avvenuto nel 2006, si dice per la mancata partecipazione di tutti i gruppi della curva all’ultima coreografia organizzata nel ricordo del “Bae” (vedi sotto), la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso. Nell’87 il Venezia viene acquistato da Maurizio Zamparini, che in quell’anno salva i lagunari dal fallimento, e poi riesce a dar vita ad un’operazione che fa discutere parecchio. Il Venezia viene accorpato al Mestre Calcio, i più ostili sono proprio questi ultimi con i neonati “Head Out” (1986). Ai tradizionali colori neroverdi della squadra lagunare si aggiunge l’arancione della nuova squadra, anche se negli anni a seguire ci saranno molte dispute riguardo al giusto utilizzo dei tre colori nelle varie maglie sociali. Lo stadio di casa diventa il “Baracca” di Mestre, in molti contestano le scelte del nuovo presidente. Alla fine degli anni 80, in curva si trovano spesso e volentieri anche i componenti del gruppo ska-reggae “Pitura Freska”, noti ai tempi soprattutto nel giro dei centri sociali padovani, veneziani e mestrini. Nel 1991 arriva la promozione in B, e la stagione successiva la squadra può tornare allo stadio “Penzo”, riconquistando appieno la sua identità veneziana. In curva rispuntano gruppetti che si rifanno alla tradizione neroverde e gridano esclusivamente “Venezia”, in riferimento al passato della squadra di Loik e Valentino Mazzola, 3^ in Serie A nel 1941-42. Molte le lotte interne tra unionisti e nostalgici, continuate tra offese e scazzottate per diverso tempo, con episodi anche piuttosto gravi. Nel 1998, la salita nella massima serie dopo 31 anni di assenza sembra mitigare i dissapori. Da una scissione del gruppo madre, sempre nel ’98, sorgono i “Vecchi Ultrà”, gruppo compatto, nazionalista, che all’origine crea problemi di convivenza in curva “Morosini”. Nel 2000, dagli “Ultras Unione” fuoriescono i “Rude Fans”, paladini dell’antirazzismo militante; un gruppo di età molto giovane con voglia di emergere e di ridare alla Sud quel colore che, secondo loro, stava venendo meno. Il 13 febbraio 2001 muore Francesco Romor, detto il “Bae”, capo storico, un esempio da seguire per tutti i tifosi arancioverdi che si rifanno al vivere ultras come stile di vita e non come moda. I tifosi unionisti non scorderanno mai l’11 febbraio 2001 al “Penzo”: l’Unione gioca col Torino, lo stadio è pieno, ma almeno la metà dei tifosi ha la testa da un’altra parte. Era stato il “Bae” a dire ai ragazzi di andare lo stesso allo stadio, nonostante la sua malattia. La gente prova a fare il tifo, ma non è una partita come le altre: solo due giorni dopo il “Bae” ci lascia. Emergono poi anche i “Roll in Venice Klan”, ma dureranno poco.
Agli “Ultras Unione”, gruppo che indiscutibilmente ha segnato la storia del movimento ultras in Laguna, da sempre impegnati nel sociale e vicini alle posizioni della sinistra estrema e antagonista, si affiancano i “Rude Fans” e la “Nuova Guardia”, scioltisi in seguito. Nel 2006 si costituisce il “Gate22-A sostegno di un ideale”, dal nome dell’entrata in cui si posizionano i propri esponenti, che opta per stabilirsi nel settore Distinti dello stadio. I tifosi rimasti in curva Sud tendono a raggrupparsi sotto le sigle “Vecchi Ultrà”, “Curva Sud”, “Old Firm” e “Zona d’Ombra”. Scioltosi il “Gate 22”, nell’ottobre 2012, di poco preceduto ad agosto dai “Vecchi Ultrà”, il tifo viene organizzato dal 2011 dalla “Curva Sud VeneziaMestre” (CSVM), gruppo totalmente apolitico, che si darà infatti tanto da fare per eliminare la politica che aveva dilaniato e disgregato il tifo veneziano negli ultimi anni. Intanto la società conosce il fallimento tre volte fra il 2005 e il 2015. L’ultimo Venezia fa sul serio: in Laguna arriva l’italo-americano Joe Tacopina, che di promesse ne fa parecchie. Intanto porta il Venezia in due anni dalla D alla B, ma lui vuole addirittura la Serie A, e non è detto che non la ottenga. All’inizio della stagione 2017/18 agli ultras (ma sono tanti i tifosi che la pensano come loro) non è andata giù la nuova divisa disegnata dalla Nike, non tanto per il “graffio” del leone alato in arancione, nero e verde, quanto per la decisione di spostare al centro il logo della squadra, per far spazio alla patch celebrativa per i 110 anni di storia. Notoriamente per i tifosi l’anno zero del Venezia è il 1987, anno della fusione. I Playoff della stagione 2017/18 hanno risvegliato entusiasmi sopiti. Il 20 luglio 2018 nasce il gruppo “Veterani”, affiliati ai “Curva Sud VeneziaMestre”. Il 28 luglio 2018 nascono gli “Uno Nove Otto Sette”, composto perlopiù da ex appartenenti ai C.S.V.M., per provare a dare nuova linfa ed entusiasmo al tifo. I due gruppi sono stati divisi nella stessa curva per più di un anno e mezzo. Gli “Uno Nove Otto Sette” si sciolgono il 31 dicembre 2020 con tanto di comunicato.
Gemellaggi/Amicizie: –Modena: bellissimo gemellaggio che ha radici profonde, messo in incubatrice tra i tifosi del Mestre e del Modena prima della fusione del 1987, ribadito nel settembre ’88 in una delle prime riunioni degli “Ultras Unione”, diventato un patto ferreo con la gran festa celebrata a Modena nel dicembre ‘91, a suggello del rapporto di amicizia che si era già creato negli anni precedenti, quando le due formazioni militavano in Serie B. L’8 dicembre 1991 è la data ufficiale dell’inizio del gemellaggio, un rapporto che va oltre la partita. I modenesi sono stati vicini ai veneziani quando è scomparso il “Bae”, anche perché era un punto di riferimento per tutti i canarini. Sono state realizzate sciarpe coi colori delle due tifoserie. Numerosissime le visite reciproche. Pezze “Quei Bravi Ragazzi 1912” e “Gruppo Soliera” presenti in Padova-Venezia 16/17. In Venezia-Modena 16/17 esposta la scritta “30 anni di onorata amicizia, sempre Modena e Veneziamestre”, mentre i modenesi approntano una coreografia carina coi colori delle due squadre. Molte le visite modenesi ai fratelli veneziani in quest’ultimo periodo (anni 2018 e 2019). A Empoli, novembre ’19, esposto lo striscione “C.u.c.s.” modenese. A Pisa, il 22 febbraio 2020, esposta la scritta “Negli stadi, per le strade…Avia # Pervia non mollare”, di vicinanza agli Ultras di Modena. –Andria: bellissimo rapporto, rinnovato nel maggio 2015, quando una delegazione di veneziani ha partecipato alla festa-promozione dell’Andria in Lega Pro. Il rapporto era entrato in forte crisi dopo lo scioglimento degli “Ultras Unione”, ma si è riallacciato alla grande. Il 3 gennaio 2016, in occasione del 30ennale del movimento ultras ad Andria, è stata organizzata la festa “Una vita in trincea-Soldati di un’idea”, alla quale è stato ospitato, con tutti gli onori del caso, anche il “Curva Sud VeneziaMestre”, partecipando anche con un’impavida squadra al torneo di calcetto “Memorial Alessandro Lomuscio”, al quale hanno partecipato tutte le tifoserie amiche e gemellate andriesi chiamate a raccolta. Per l’andata della finale di Coppa Italia Lega Pro, fine marzo 2017, a Matera, è stata colta l’occasione per riabbracciare i fratelli di Andria, presenti al loro fianco. Dopo la gara, sosta ad Andria nella loro bella sede dove i pugliesi li hanno ospitati da veri fratelli e, tra nuove e vecchie facce che si rincontravano, è stato un bel momento. Per le diffide piovute dopo Venezia-Parma 16/17 esposto lo striscione “Vicini ai fratelli veneziani”. “Ciao Marco Rip fratello andriese” esposto in Venezia-Cittadella del 25 marzo ’18. –San Donà: moltissime le visite reciproche, sia nei match clou che nelle partite meno rilevanti, ad esempio pezza “Sandonà” ad Abano 15/16. Nell’ottobre ’14 si è svolta la festa del ventennale della “Curva Sud Sandonà”: la “Curva Sud VeneziaMestre” non poteva mancare. Ottima l’accoglienza, e una bella giornata di divertimento passata insieme, col corollario del torneo di calcio. Per le diffide dopo Venezia-Parma 16/17: “In questura si tace…diffidati arancioverdi non mollate”. –Pistoiese: gemellaggio storico e forte, risalente al gennaio 1996. Numerosissime le visite reciproche. Il ventennale del gemellaggio è stato ricordato dalle due tifoserie con uno striscione nelle rispettive curve. I veneziani hanno esposto “Vent’anni di fratellanza valori e ideali che resistono negli anni. VeneziaMestre-Pistoia per sempre unite!”. A luglio 2016 festeggiati, insieme ai fratelli pistoiesi, questi 20 anni con una partita di calcio tra le due tifoserie, birra a fiumi e ricordi di questa sincera amicizia. Pistoiesi presenti con striscione “Pistoia” in Venezia-Livorno del settembre ’18, in una decina con tanto di drappo in Livorno-Venezia del 24 febbraio ’19 e in Venezia-Palermo dell’11 marzo 2019 con la pezza “Curva Nord Pistoia”. L’8 giugno 2019 si è svolto il 1° Memorial di calcetto “Marika Pratesi”, tifosa pistoiese scomparsa prematuramente, con la presenza degli “1987” che hanno esposto la scritta “Il tuo ricordo vive Marika sempre con noi”. A metà dicembre 2019, esposta in città la scritta “La fede non si diffida! Vicini a Pistoia”, e, con un comunicato, i “Curva Sud VeneziaMestre” e i “Veterani” intendono prendere le distanze dal gruppo “Curva Nord Pistoia”, non riconoscendosi nel modo più assoluto con la loro linea di pensiero adottata anche, e soprattutto, su tematiche che riguardano personalmente i “Curva Sud V.M.” con comportamenti a dir poco intollerabili. Rimangono altresì intatti i rapporti, si legge nel comunicato, col gruppo storico “1982”, formato da veri fratelli che hanno nel loro Dna valori uguali al gruppo di Venezia, con il quale si è instaurato un gemellaggio inossidabile. Si sono ritrovati con gli amici pistoiesi per una bevuta, dopo la trasferta di Pisa del 22 febbraio 2020. –Salernitana: bella amicizia che dura ormai da diversi anni. Per la 1^ giornata del campionato di B 2017/18 le due squadre si sono incontrate al “Penzo”. Molti granata sono stati accolti benissimo nel prepartita dai veneziani, che durante l’incontro espongono gli striscioni “Siberiano vive”, al secolo Carmine Rinaldi, storico leader, capo ultrà scomparso nel 2010, e “Benritrovati ultras granata”. Mentre i campani espongono “Michael sempre con noi” (vedi sotto). In Venezia-Avellino del settembre 2017 esposta la scritta “Vicini alla Salerno ultras!”. In Salernitana-Venezia del gennaio 2018 esposta dai campani la scritta “Salerno saluta la Venezia Ultras” (esterno stadio). In Salernitana-Venezia del 30 marzo ’19 i salernitani sono in contestazione nei confronti della società per la pessima gestione e i due gruppi lagunari principali si aggregano alla protesta rimanendo fuori fino al fischio d’inizio (gli “1987” fino a dopo 20 minuti dall’inizio della gara), esponendo, sotto lo striscione “Benvenuti amici veneziani”, “Liberate la Salernitana”, “Vicini alla Salerno Ultras”, “Siberiano nel cuore” (quest’ultimo portato ed esposto all’interno dello stadio dai “Curva Sud”) e “Solidarietà alla Salerno Ultrà!”. A Ascoli il 22 aprile ’19 esposta la scritta “Rip Mario amico salernitano”. Per il centenario della Salernitana Calcio, il 19 giugno ’19, presente una delegazione dei “Curva Sud”, che hanno ricevuto una bellissima accoglienza e donato una targa-ricordo. Striscione “Mai schiavi del vostro pallone vicini alla Salerno Ultras”, firmato “Ultras Venezia Mestre”, dedicato ai campani in piena contestazione con Lotito. Il 3 marzo 2020, nonostante fosse già iniziata la pandemia che provocherà migliaia di morti, in Italia e non solo, gli “1987” hanno affrontato la trasferta di Salerno nella quale hanno incontrato alcuni ultras della Salernitana e hanno lasciato in città il lungo striscione “Pensate alla trasferta degli ultrà, incapaci di gestire le nostre città”. Altre notizie nella sezione “Curiosità”. –Chioggia: buon legame di vicinanza. Sempre presente la loro pezza ai match del Venezia. Un tifoso del Chioggia nel giugno 2018, il 27enne Mattia Varagnolo, purtroppo non ce l’ha fatta pur combattendo come un “guerriero” contro un male incurabile, esempio per tutti. I chioggiotti presenziavano in Sud negli ultimi anni in maniera sempre più massiccia, anche a causa della sparizione della squadra granata, che però dall’estate 2019 è tornata, dopo 8 anni di assenza, per via del logo e del nome che non rappresentava più la tifoseria granata, che si è rivelata fedele al gruppo “1987” della “Groppello”, senza dare nessuna giustificazione. –Cosenza: storico gemellaggio nato nel 1992. La prima volta che il Cosenza si reca a giocare in Laguna si verificano alcuni screzi con i veneziani (era fresca e non accettata da tutti l’unione coi mestrini) subito domati dagli “Ultras Unione”. I capi-ultrà veneziani diventano da quella gara “fratelli” dei silani, che nel ricordo del “Bae” per un anno espongono uno striscione al “San Vito” di Cosenza. Una vecchia amicizia che si era raffreddata, ma che ultimamente è tornata in auge. Una delegazione di cosentini ha partecipato ai funerali di Michael Groppello. In Venezia-Cosenza del 23 aprile ’18 rinsaldata l’amicizia, le due squadre non si incontravano in Laguna dal 26 aprile 2003. Visita veneziana in Padova-Cosenza del 14 aprile ’19 e in Cittadella-Cosenza del 18 ottobre ’19. I veneziani hanno partecipato al 10° “Memorial Ettore Covello”, svoltosi a Cosenza nel luglio 2019. Altre notizie nella sezione “Curiosità”. I “Curva Sud V.M. il 1° agosto 2020 con grande orgoglio festeggiano la salvezza in Serie B coi fratelli cosentini. –Lanciano: nella trasferta di Teramo del 5 marzo ’17 i veneziani hanno trovato ad accoglierli i ragazzi di Lanciano, con i quali è stato instaurato un rapporto di amicizia, nata l’anno prima alla festa degli andriesi, di ambedue le tifoserie gemellati. Esposta per l’occasione la pezza “Lancianesi”. In Pescara-Venezia del 28 dicembre 2017 esposta l’omonima sciarpa sugli striscioni unionisti. Sempre esposto al “Penzo” lo striscioncino arancio-verde-rosso-nero “Michael vive nei cuori lancianesi”. Per la gara Venezia-Pisa del 28 settembre ’19 i lancianesi sono andati a trovare gli amici della “Curva Sud” nella nuova sede inaugurata il 21 dicembre 2018, poi sono andati insieme allo stadio. Il 12 gennaio 2020 i veneziani sono stati ospiti della curva frentana, in un match del Lanciano di Eccellenza Abruzzo. –Bolzano: amicizia con gli “Ultras Bolzano”, rinnovata il 2 aprile 2017 in casa loro, e con gli Hockey Bolzano, più o meno la stessa cosa. Pezza degli “Ultras Bolzano” presente in Venezia-Padova 16/17. –Benevento: amicizia recente. Nei giorni dell’eccezionale alta marea a Venezia, metà novembre 2019, i sanniti hanno esposto fuori il loro stadio lo striscione “Solidali con le popolazioni colpite da calamità naturali”. Il 3 febbraio 2019, in Benevento-Venezia, la curva di casa espose lo striscione “Un abbraccio alla piccola Nina”, bambina-mascotte del Venezia gravemente malata. Il 12 luglio 2020 il gruppo “Veterani”, direttamente in rapporti amichevoli con “Curva Sud Benevento A Modo Nostro”, ringrazia quest’ultimo per la splendida giornata passata insieme. I “Veterani” esprimono vicinanza alla famiglia e ai fratelli di Benevento per la scomparsa dell’ultrà Maria.
Rispetto reciproco/buoni rapporti: –Sambenedettese: il 26 febbraio 2017, per la trasferta di San Benedetto, alcuni ragazzi sono partiti all’alba per pranzare con gli ultras della Samb, visto il rispetto che intercorre tra le due tifoserie. Ad inizio gara i veneti espongono lo striscione “Massimo Cioffi vive nel cuore degli ultrà”, storico fondatore del gruppo “Onda d’Urto”, che il 4 maggio 2004, durante una gara casalinga, perse la vita a causa di un volo dalla ringhiera sulla quale era posizionato in funzione di lanciacori. Tutto lo stadio apprezza e parte un applauso generale. -Fino a pochi anni fa esisteva un importante e bello gemellaggio con gli “Ultras Rapid Vienna”, portato avanti soprattutto dal “Gate 22”. –Spal: c’è rispetto. –Foggia: tra veneziani e foggiani in passato i rapporti non erano certo idilliaci: ogni partita faceva registrare faccia a faccia movimentati. Ma la “Curva Sud VeneziaMestre” si dissociò totalmente davanti alle gesta vigliacche avvenute nel maggio 2017, in occasione della Supercoppa di Lega Pro, nei confronti dei mezzi che portarono i tifosi del Foggia in Laguna. Mezzi che sono stati oggetto di atti vandalici gravissimi, gomme tagliate con le lame, vetri totalmente sfondati. Non sono nella mentalità del principale gruppo ultras veneziano questi comportamenti vigliacchi ed infami, anzi lo vorrebbero sapere anche loro chi è stato a compiere queste eroiche azioni. Una rappresentanza del gruppo ha raggiunto la sera prima il gruppo foggiano al parcheggio, portando solidarietà e spiegando appunto la loro totale estraneità all’accaduto, infine aiutando i foggiani in molteplici modi. La Curva Sud di Foggia espone, per la partita Foggia-Venezia del 15 dicembre ’17, la scritta “Con mentalità…rispetto per la Venezia Ultras”. I veneziani in risposta: “Con mentalità…rispettiamo la Foggia Ultras”. –Ternana: vecchio buon feeling ai tempi dei “Rude Fans”.
Rivalità: –Padova: forte rivalità, forse il derby più sentito, atavica, con diversi scontri in passato, quando è anche esistito il “Gruppo antiPadova”. Nei primi anni 90 derby ad alta tensione a Padova, coi veneziani che danneggiarono molte auto lungo la strada e l’arredo urbano, all’epoca un brutto vizio che avevano in tanti. Un vizio che per molti anni caratterizzò i veneziani. Striscione di sfottò padovano per l’occasione “Dal 1405 nessun servo, nessun padrone, una sola farsa: la vostra Unione” in risposta ad un altro fatto dai veneziani all’andata “Dal 1405 regniamo su di voi”. I padovani esposero anche lo striscione “Brigate arancioverdi”, rubato 4 anni prima in occasione di un Padova-Lazio che aveva visto i lagunari andare a Padova insieme ai laziali (particolare curioso questo, visto che non si può certo dire che siano amiche le due tifoserie…), poi bruciato in quell’occasione. Ad inizio ripresa venne organizzata la seconda coreografia della giornata: un bandierone con disegnata a bomboletta la Basilica di San Marco, che al segnale veniva ricoperta da cartoncini blu, al grido “Alta marea portali via che…”. I veneziani incassarono. C’è anche un certo rispetto: il 19 luglio 2015 la Tribuna Fattori Padova e la Curva Sud VeneziaMestre organizzarono un incontro di calcio allo stadio di Noventa Padovana, con tutto il guadagno devoluto in beneficienza alle popolazioni della riviera del Brenta colpite poco tempo prima da un tornado, e in Venezia-Cremonese del 24 agosto ’19, viene esposto lo striscione “R.i.p.Cesco H.A.G.Padova”, un tifoso padovano della vecchia guardia scomparso. –Vicenza: fortissima rivalità regionale, molto sentita. La Curva Sud VeneziaMestre è stata vicina, però, alla Vicenza Ultrà nel delicato e doloroso momento che ha passato. Infatti, il 18 gennaio 2018, la società vicentina è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Vicenza e posta in esercizio provvisorio sotto la guida di un curatore fallimentare, incaricato di completare la stagione agonistica e sovrintendere alla liquidazione. –Fiorentina: vecchie ruggini risalenti agli anni 90 sono riaffiorate in occasione di un’amichevole tra le due compagini svoltasi a Moena (Tn), sede del ritiro della Fiorentina, il 21 luglio 2018. Da un gruppo di ultras fiorentini sono partiti alcuni petardi, che sono esplosi vicino a un gruppetto di veneziani che si trovava a passare per il Viola Village, dove sembra avrebbero cantato cori di scherno nei confronti della Fiorentina. Due di loro sono rimasti lievemente feriti. Ne sono seguiti violenti tafferugli con bottiglie di vetro rotte, ombrelli e aste delle bandiere usate come armi improprie durante il contatto tra le due fazioni, di fronte a famiglie con bambini terrorizzati per il caos. –Parma: 12 veneziani son stati rinviati a giudizio dalla Procura di Venezia e colpiti da Daspo, per periodi che vanno dai 5 a 2 anni con obbligo di firma, ritenuti colpevoli di avere, il 29 gennaio 2017, aggredito dei tifosi del Parma, mandando uno di questi all’ospedale dopo averlo colpito con una mazza, rendendosi poi protagonisti di un’altra violenta lite in “Riva dei 7 Martiri”, dove volarono schiaffi prima del match. Con un comunicato, i “VeneziaMestre 1987” hanno dichiarato che a Venezia “non si passeggia” e che, a parti invertite, sarebbe accaduta la solita cosa. In Venezia-Parma 17/18 esposto lo striscione “Fantasie che cerchi di storpiare, solo con gli striscioni sai parlare…ma quando vieni a caricare???”. –Mestre: rivalità coi mestrini dalla fusione in poi. A cavallo tra maggio e giugno 2017 un capo-ultrà del Venezia avrebbe invitato su facebook i tifosi del Mestre a un confronto “30 contro 30” nel parcheggio del cimitero di Mestre. Qualche giorno dopo è lo stesso capo-ultrà a puntualizzare su facebook che i veneziani erano in 26 e tanti in ciabatte o infradito; avevano appena finito la loro riunione settimanale, senza armi, volendo solo arrivare a un punto d’incontro per fare in modo che finisse questa stupida faida tra tastieristi, che poi non mettono mai la faccia. Fatto sta che i 26 ultras della Curva Sud sono stati individuati dalla Digos. –Pisa: vecchia rivalità mai sopita, riaccesasi in occasione del finale del campionato di Lega Pro 2006/07, con le due compagini a sfidarsi ai Playoff. In Venezia-Pisa del 28 settembre 2019 i cori di sfottò non mancano, ma nonostante questo i “Curva Sud” espongono lo striscione “Forza Christian guerriero pisano”, ragazzino di Pontedera affetto da una rara malattia, per il quale i veneziani avevano indetto tempo fa una raccolta fondi. –Reggiana: tifoserie da sempre rivali, si sono più volte fronteggiate anche fuori dallo stadio in epici postpartita che molti ancora nelle due città ricordano. Il 22 gennaio 2017, dopo la vittoriosa trasferta di Reggio Emilia, a un certo punto una 10ina di tifosi di casa, insieme ad altri non identificati, in tutto un 70ina di persone, hanno assaltato i mezzi veneziani, 4 pullman, con fumogeni, sassi, pietre e bottiglie, tanto che uno dei finestrini è stato danneggiato, al suo posto al ritorno messo un telone di plastica. Una sola condanna a 9 mesi. –Piacenza: vecchi rancori, storica rivalità. –Cesena: storica, accesa rivalità. Prima dell’inizio dell’incontro Venezia-Cesena del gennaio 2018, un gruppo di lagunari cercò di raggiungere il settore ospiti col chiaro intento di venire allo scontro coi cesenati. Scattati subito 3 Daspo. –Como: una rivalità dai sapori antichi, tifo-calcistica, che risale agli anni 90, uno spareggio a Cesena vissuto da 7mila veneziani; per loro un indelebile ricordo quel 16 giugno 1991, che li portò in Serie B. Alcuni anni fa incidenti prima dell’amichevole estiva Venezia-Como allo stadio di Mogliano Veneto, in realtà mai giocata per evitare ulteriori tafferugli tra le opposte tifoserie. –Palermo: i palermitani sono gemellati coi padovani, quindi sono nemici. Ad avvelenare ancora di più il rapporto c’è stata la semifinale Playoff per la Serie A, che le due squadre hanno giocato nel giugno 2018, col Palermo che poi ha perso la finale col Frosinone. La polizia ha eseguito 21 Daspo emessi a 9 tifosi veneziani e 12 palermitani, due arrestati, che hanno preso parte ai disordini avvenuti in piazza a Terrasini (Pa) il pomeriggio del 10 giugno 2018, poco prima del match Palermo-Venezia, ritorno semifinale Playoff 17/18. Un gruppo di tifosi veneti fece sosta nei pressi di un bar e fu assalito da un gruppo di ultras rosanero, col viso coperto e armati di bastoni, pronto a vendicarsi per gli scontri avvenuti nel dopogara dell’incontro di andata in Laguna. I veneziani hanno reagito con colpi di cinta e lancio di sedie e tavolini. Per i disordini dell’andata del 6 giugno 2018 furono daspati 14 supporters siciliani e 5 veneti: una 30ina di ultras del Venezia, a poche ore dal termine del match, avrebbe preso a sprangate e danneggiato un autobus di linea che trasportava alcuni rosanero, difesisi dalle violenze fino all’arrivo della polizia. Un gruppetto avrebbe intercettato e bloccato un pullman su cui viaggiavano alcuni tifosi ospiti, aggredendoli con mazze e spranghe di ferro, bastonate ai finestrini fino a spaccarli, lancio di bottiglie e altri oggetti. I palermitani, 20 ragazzi, hanno usato un estintore che si trovava sul bus per evitare l’irruzione dei veneziani. –Torino: vecchia rivalità. Al termine di Venezia-Torino del 14 maggio 2002, le due tifoserie hanno invaso il campo per portar via le maglie ai propri beniamini: avvengono scontri furibondi, volano calci, pugni, bastonate, cinghiate e viene addirittura acceso un estintore, con la polizia che fatica non poco a riportare la calma. Un gruppetto di torinisti, tornati al loro furgone vicino la stazione vengono aggrediti da una 20ina di veneziani, uno di loro punta un coltello al fianco di un torinista, poi i veneziani desistono dal creare altro panico. –Treviso: vecchio odio, rivalità regionale. Nel novembre 2010 un centinaio di veneziani diretti a Treviso in treno senza biglietto e con intenzioni bellicose per seguire Treviso-Venezia, in barba a tutti i divieti, furono intercettati dalla polizia a Preganziol, vicino Treviso. Allo stadio arrivarono pochi veneziani con altri mezzi, nessuna tensione intorno allo stadio ben presidiato. –Pescara: vecchie ruggini. Diversi anni fa, primi anni 2000, nel prepartita scontri a Venezia, coi pescaresi in sette che hanno la peggio, gli vengono sottratti due stendardi. –Empoli: rivalità risalente agli anni ’90, alimentata anche dall’amicizia che loro hanno con pistoiesi e dai pessimi rapporti che hanno coi parmensi, fratelli degli empolesi. Nell’ottobre 2017 l’accoglienza dei veneziani agli empolesi è stata pessima, con cori ostili reiterati, rinnovati poi nell’amichevole estiva di Vigasio nel 2019. –Brescia: antica, storica rivalità, vecchie ruggini, ma gli “1987”, essendo stati nel giugno 2019 vergognosamente tutti assolti dalla Corte di Appello di Venezia, anche in secondo grado, i 7 celerini del Reparto di Bologna, accusati del violento pestaggio che il 24 settembre 2005, dopo Verona-Brescia, alla stazione ferroviaria, ridusse il bresciano Paolo Scaroni al 100% d’invalidità, hanno esposto per le vie cittadine le scritte “Contro ingiustizie e infamità verità per Paolo” e, in seguito, “Paolo è inciampato in un’ingiustizia di Stato”. –Spezia: scontri nel dopopartita di Spezia-Venezia del 21 gennaio ’19, in seguito il pm e il gip hanno fatto richiesta di archiviazione per 10 spezzini e 3 veneziani, convinti dalle immagini del circuito di videosorveglianza. –Verona, antica rivalità regionale mai sopita. –Bari, –Crotone, –Bologna: vecchie fiere rivalità. –Virtus Vecomp Verona: alcuni anni fa, campionato di Serie D, a Verona, i tifosi di casa entrarono in campo per festeggiare la vittoria. Una ventina di ultras lagunari però scavalcò la recinzione che separava il loro settore dal campo di gioco e aggredì i supporters avversari fin dentro gli spalti a loro destinati, travolgendo nel blitz il chiosco-bar della Tribuna, lanciando tavolini e sedie contro i “rivali”, alcuni dei quali vennero colpiti con oggetti contundenti, calci e pugni. Solamente l’arrivo della polizia mise fine agli scontri.
Curiosità: -Il 13 febbraio 2021, all’ingresso della Curva Sud del “Penzo” è stato affisso lo striscione “Da 20 anni nel cuore e nella mente Bae per sempre”, a 20 anni esatti dalla morte del condottiero Francesco Romor, per tutti il “Bae”. A lui dedicato un murales lungo cento metri, quell’esplosione di colori che lo compongono non sono solo un benvenuto a tutti coloro che arrivano a Venezia, ma anche un’esortazione a continuare a sognare perché, com’è scritto nel murales, “I sogni attraversano gli oceani”. -Nel gennaio 2021 esposto allo stadio, nel settore Curva Sud, lo striscione d’incitamento “Forza Unione carica!”, in mancanza del sostegno vocale, causa stadi vuoti per la pandemia, mentre alla sede del Venezia F.C. è stata apposta la frase “Forza ragazzi sempre al vostro fianco”. -L’8 gennaio 2021 i gruppi “Giovani della Sud”, “Fie dea Sud” e “Vecchi della Sud” hanno donato al Rifugio ENPA di Mira il ricavato della lotteria di beneficienza del giorno prima, per procurare il maggior numero di merce per aiutare i nostri amici a 4 zampe. -Il 31 dicembre 2020, dopo un attenta e lunga riflessione e con enorme dispiacere il gruppo “Uno Nove Otto Sette” comunica il proprio scioglimento. I mesi di silenzio sono serviti a tutti i membri del gruppo per poter affrontare a viso aperto la situazione che si era andata a creare. Dopo i fatti del Talercio è venuto a mancare all’interno del gruppo un valore fondamentale del mondo ultras. Molte delle persone che avevano creduto al progetto originario di “1987”, nei momenti più difficili hanno preferito la strada più facile, quella del doppiogiochismo, infischiandosene dei valori per i quali erano nati. Scompare il nome ma restano le persone, ragazzi che hanno voluto con tutte le loro forze creare per la prima volta in curva qualcosa di nuovo, libero, indipendente, convinti che il tempo gli avrebbe dato ragione nell’intraprendere una strada in salita che però, si legge nel comunicato, ha portato una ventata di aria nuova, di aggregazione libera e sincera all’interno della tifoseria. -Poco prima del Natale 2020 il gruppo “Veterani VeneziaMestre” ringrazia chi gli ha permesso di donare materiale didattico ai bimbi del reparto di “oncoematologia pediatrica di Padova”. Grazie a questo gesto sperano di dare qualche momento di gioia e divertimento a bambini che purtroppo devono rimanere in ospedale per lunghi periodi, a causa di malattie terribili. -Il gruppo “Vecchi della Curva Sud” ha deciso di mantenere la sua identità, ma di lasciare alle nuove generazioni tutto ciò che riguarda l’attività di gruppo all’interno dello stadio, quando ci si potrà tornare; coreografie, rapporti coi tifosi ospiti e Società saranno gestite dai giovani del gruppo “Curva Sud V.M. La pezza “Vecchi della Curva Sud” verrà messa sopra lo striscione “Curva Sud”, per mantenere i valori che da sempre li contraddistinguono, e a vigilare che questo passaggio sia degnamente coerente con la loro storia, i loro valori e soprattutto per garantire la totale assenza di qualsiasi influenza politica. Le porte dei “Curva Sud VeneziaMestre” saranno sempre aperte a tutti, giovani e vecchi, basta che alla base ci siano sempre la mentalità e la coerenza che fanno parte del gruppo. -Il 15 dicembre 2020 esposto al Talercio lo striscione “Speziale, un abuso senza precedente, oggi libero, da sempre innocente”, per la fine della condanna al catanese Antonino Speziale, assurto a capro espiatorio per l’uccisione dell’Ispettore di polizia Filippo Raciti, avvenuta durante gli assurdi tafferugli del dopo Catania-Palermo del 2 febbraio 2007. -Agli inizi del campionato di calcio 2020/21 si esprimano con una nota del 2 ottobre 2020, domandandosi con che coscienza uno Stato possa chiudere le scuole per il Covid, ma non abbia il coraggio di fermare un campionato. Altri settori sono stati fermati senza nessuna pietà in nome della salute pubblica. Non ultimo quello del turismo, spiegano, linfa vitale per gran parte del Paese. Con lo Stato che aveva aperto gli stadi limitatamente a mille spettatori, affermano che non conta “quanti”, conta “tutti”. Per loro il “tutti” è uno stile di vita che non lascia indietro nessuno. Per questo motivo ora più che mai conta il “come”. Un “come” che prevede di tornare ad essere loro stessi, tutti uniti, pronti a sacrificare la loro passione sino a quando sarà necessario per poter tornare su quei gradoni nel modo che solo gli Ultras sanno fare, senza mascherine a chiudere la bocca, con i loro colori al cielo, coi tamburi a dare il ritmo che viene dal cuore. -“No al calcio a tutti i costi, no al calcio senza tifosi”. Con queste parole inizia una nota degli Ultras veneziani della scorsa primavera 2020. Forzatamente lontani dalle gradinate del “Penzo” hanno ritrovato compattezza sottoscrivendo, insieme a 150 gruppi di tutta Europa, un documento di totale contrarietà alla ripresa dei vari campionati; hanno aderito anche i “Panthers” della Reyer Venezia del basket. Con l’Europa nella morsa del Covid 19, i governi hanno dichiarato il lockdown tutelando la cosa più preziosa, la salute. Per questo hanno ritenuto più che ragionevole pensare ad uno stop assoluto del calcio. Chi lo gestisce ha invece fin da subito espresso un solo ed unico desiderio: ripartire. E infatti, a giugno 2020 il calcio in Italia è ripartito, dopo averlo fatto per primo in Germania. Sono nuovamente scesi in campo solo ed esclusivamente per devozione al dio denaro, agli interessi economici, cosa confermata dal fatto che il campionato è ripartito a porte chiuse, senza il cuore pulsante del calcio, sport popolare per eccellenza, i tifosi. Il gruppo “Veterani” ha espresso tutta la loro disapprovazione e si sono chiesti se valeva la pena proseguire in maniera così ostinata. -In piena prima ondata di contagi da Covid 19 il gruppo “Curva Sud VeneziaMestre ha consegnato alla Protezione Civile 200 mascherine e 500 cuffiette, portate all’U.O.C. di Malattie Infettive di Venezia, come gesto di ringraziamento per il contributo prezioso che ogni giorno gli operatori sanitari forniscono a chi sta vivendo un momento di emergenza, dolore, difficoltà. -A causa del coronavirus che ha colpito il mondo, il campionato 2019/20 si è chiuso con il divieto di partecipare alle partite, così gli ultras, le quote degli abbonamenti non usufruiti hanno chiesto, invece del rimborso al quale ciascun abbonato avrebbe diritto, che fossero destinate a sostenere le strutture ospedaliere del comune di Venezia, in prima linea nell’affrontare l’emergenza sanitaria da Covid 19, gesto apprezzato dal Venezia F.C. Durante la prima ondata di contagi della pandemia esposti all’esterno dell’ospedale “Ss Giovanni e Paolo” di Venezia gli striscioni “Onore e rispetto per chi come voi ogni giorno lotta senza sosta”, “Medici, infermieri, Oss e personale sanitario eroi veri”. -Per le gare Venezia-Cosenza del 29 febbraio 2020, e Venezia-Crotone del 7 marzo 2020, disputatasi a porte chiuse per l’emergenza coronavirus, che ancora non sembrava avere i crismi della tragedia rivelatasi poi, gli “1987” decisero di dare ugualmente dall’esterno del “Penzo” il loro supporto alla squadra. -Nel gennaio 2020 è scomparso il noto storico ultras Enrico Ceccato. In Venezia-Trapani, 21^ giornata del campionato di Serie B 2019/20, del 26 gennaio 2020, la curva si presenta senza striscioni in segno di lutto per la sua scomparsa, avvenuta in settimana. In suo ricordo esposto il solo, breve ma intenso striscione “Fratello Enrico”. Organizzata una raccolta fondi che è stata consegnata alla famiglia di Enrico. -Il 21 dicembre 2019 i “Curva Sud VeneziaMestre”, dopo 13 ore di viaggio, partendo alle 4 del mattino, non hanno potuto raggiungere lo stadio di Castellammare di Stabia, per problemi di continue code e incidenti. -Sempre in quei giorni, lo stesso gruppo ha voluto esprimere la propria sincera vicinanza al proprio indiscusso leader ed unico “generale Kaos”, in seguito all’emanazione di un decreto nei suoi confronti che lo priva di tutte le più semplici, ma essenziali, libertà personali, sorvegliato speciale per tre anni: ritiro della patente, negazione del cellulare, ogni collegamento ad Internet e domicilio forzato dalle 22 alle 7 del mattino. Il motivo di questo decreto, normalmente usato nei confronti di mafiosi e criminali, è nato da una soffiata alla polizia, fatta da persone che si fanno chiamare ultras, ma che di ultras, coerenza e mentalità, si legge nella nota, hanno ben poco. Il gruppo ha consegnato al “generale” una targa con scritto “Del Kaos seguaci”. E’ per questo che la “Curva Sud VeneziaMestre”, ha continuato a non avere nessuna forma di dialogo e possibile collaborazione, col gruppo “UnoNoveOttoSette”. -La città di Venezia è stata ferita dall’eccezionali ondate di acqua alta verificatesi intorno alla metà del mese di novembre 2019. Si è risollevata da questa mareggiata anomala del 2019, che è passata alla storia, anche grazie al lavoro degli ultras veneziani che si sono rimboccati le maniche per aiutare la popolazione, messa in ginocchio dalle alte maree, intenti a ripulire il fango e a salvare il salvabile, purtroppo poco. Le ferite di Venezia sono state curate da chi veramente la ama. In occasione della partita interna col Benevento del 30 novembre, il gruppo “Curva Sud VeneziaMestre” ha organizzato una raccolta fondi per i danni causati dall’acqua alta che ha colpito il popolo veneziano. Il ricavato è stato consegnato direttamente al sindaco. Alla causa del popolo veneziano è andata anche parte della quota incassata per il tesseramento al gruppo. A Empoli, il 23 novembre 2019, e in città in quei giorni, esposto lo striscione “Lotta come un leone risorgi da regina!”. Parecchie le tifoserie che sono state vicine a Venezia: i foggiani hanno esposto lo striscione “Vicini al popolo veneziano”, gli andriesi “Continua a lottare Venezia non mollare”, i cosentini “Vicini ai nostri fratelli veneziani”, i modenesi “Venezia e la sua gente sono forti…forza fioi!”, i pistoiesi “Vicini al popolo di Venezia Mestre”, i lancianesi “Mo.s.e. progetto irrealizzato, ennesima sconfitta dello Stato. Venezia si rialzerà! Avanti fratelli” (il Mose doveva proteggere Venezia dall’acqua alta), i civitanovesi “Vicini al popolo veneziano”. Oltre la rivalità i padovani con “Venezia…forsa!” e i vicentini, che hanno esposto allo stadio col Ravenna il Leone di San Marco, simbolo del Veneto. -Una curva nettamente divisa tra i due gruppi principali, spaccata da una diatriba infinita, da questioni fratricide quella che è apparsa per tanto tempo agli occhi di tutti. Molti si sono chiesti il perché, arrivando ad indicare la ragione con futili rivalità di parte. I motivi sarebbero invece gravissimi, riconducibili ai fatti avvenuti nella trasferta di Brescia la notte del 6 aprile 2019, quando, a margine dell’incontro Brescia-Venezia, il pullman che ha ricondotto a Mestre gli “Uno Nove Otto Sette” è stato assalito da una ventina di ultras dei “Curva Sud VeneziaMestre”, nei pressi degli impianti sportivi del Talercio, il che si sarebbe trattato di un gesto di ritorsione per l’atteggiamento di “sfida” tenuto dagli “1987” durante la partita, per il quale son stati comminati 10 Daspo, soprattutto perché si sono messe in moto delle situazioni inconcepibili nel mondo ultras: l’infamità di più soggetti che hanno fatto una deposizione con nomi di persone, anche estranee ai fatti, con l’unico scopo, dicono i diretti interessati, di indebolire e colpire il gruppo “Curva Sud”. Persone peraltro subito allontanate dal gruppo “1987”. Daspo e penali vanno da 3 a 8 anni, con richiesta di una pena che comprende la privazione di alcune delle più fondamentali libertà per l’essere umano. Numerose le perquisizioni locali e personali. Ma facciamo un passo indietro. Con un comunicato dell’1 agosto 2018 il gruppo “Curva Sud VeneziaMestre” diceva che non riconosceva la nascita del nuovo gruppo, in quanto non aveva avuto nessuna autorizzazione da parte loro, perché dichiaratosi completamente autonomo e non aveva dato nessuna motivazione giustificabile alla sua nascita. Per contro gli “UnoNoveOttoSette”, con un altro comunicato dicevano di essere stati chiamati in causa senza aver chiesto nulla a nessuno, di non dover dare spiegazioni, di essere apolitici, puntualizzando che non gli si chiedesse alcun dialogo quando fino all’ultimo abbiano provato a trovare un compromesso con i “Curva Sud”, che non chiedono permesso a nessuno perché sono su quei gradoni da 25/30 anni, che non accetteranno mai più una “curva a conduzione autocratica” che applica metodi feudali. Dalla nascita il gruppo è cresciuto e proliferato. Con un comunicato congiunto dei due gruppi il 13 aprile 2019 si era arrivati ad un armistizio, dicendo all’intera tifoseria di essere arrivati alla piena e concordata volontà di cessare da subito per il bene della curva e delle due città ogni velleità. La curva veneziana, nella stagione 19/20, si è presentata spesso sottotono coi i due gruppi presenti sempre divisi, cantando individualmente i propri cori, sovrapponendosi e, ovviamente, il risultato non può essere stato dei migliori. La curva ultimamente presentava larghi spazi vuoti, che andavano a rimarcare, se possibile ancora di più, la distanza non solo fisica tra i due gruppi portanti: era evidente che il “clima” non aiutava, complice l’eterna difficoltà in casa veneziana a tifare tutti insieme dietro lo stesso striscione, all’interno dello stesso gruppo. Le divisioni non hanno fatto altro che allontanare altra gente dal “Penzo”. -In occasione di Venezia-Salernitana di sabato 19 ottobre 2019, il gruppo “1987” ha organizzato un ritrovo prepartita coi fratelli di Salerno: dopo una grande festa è partito il corteo delle due tifoserie verso Sant’Elena, invito aperto a tutti gli unionisti. Durante la gara i “Curva Sud” hanno esposto lo striscione “Rip Melissa angelo granata!”, giovane 16enne morta a scuola la settimana precedente la gara, tifosissima salernitana amata da tutti. -In Cosenza-Venezia del 5 ottobre 2019 rinsaldata l’amicizia, coi veneziani che hanno ringraziato pubblicamente la Cosenza Ultrà per l’ospitalità ricevuta. Esposti dai cosentini gli striscioni “Un ultras non muore mai! Michael Groppello vive” e “Solidali con i nostri fratelli della Curva Sud VeneziaMestre!”. -In occasione di Venezia-Chievo del 14 settembre 2019, esposto lo striscione “Ciao Mauri…ultras vero!”, in memoria di Maurizio Marchi, noto ultrà del Genoa scomparso di recente. -Il 13 settembre 2019 si è svolto il 2° Memorial “Angeli della Sud”. La Curva organizzò il 27 novembre 2017 a Mestre, una cena in memoria di tutti gli angeli della Sud volati in cielo il cui ricavato venne destinato all’acquisto di un furgone per il trasporto dei diversamente abili del gruppo “Il Passo” di Spinea, consegnato il 26 maggio 2018 dopo collette, raccolte e cene di beneficenza. -Molto sentita da entrambe le tifoserie la gara Parma-Venezia, 3° turno di Coppa Italia del 17 agosto 2019: transennate e presidiate dalla celere tutte le vie che costeggiano lo stadio ed anche se non c’è il pubblico delle grandi occasioni, complice l’orario e la tanta gente in vacanza, non mancano i cori offensivi da parte delle due fazioni. I veneziani arrivano nel settore divisi in due gruppi che in tempi diversi entrano nel settore ospiti. Un gruppo elude i controlli e arriva senza scorta al “Tardini”. Esposto da questa gara lo storico striscione dei “Kaos 1988” dal “CSMV”, di fatto il gruppo che rappresenta la continuità e il collegamento con la storia del movimento ultras dal lontano 1987, che decide di esporre tale striscione per ribadire il concetto sopracitato, rappresentando la mentalità, la coerenza e il rispetto della storia, verso chi non ha mai mollato, portando avanti dal 1987 il movimento Ultras a Venezia. -Il 20 luglio 2019 il gruppo “Veterani” ha organizzato una bella festa per il primo anniversario dalla nascita, presenti tutti i diffidati. Una settimana dopo è toccato ai “1987” organizzare la festa del primo compleanno, invitando tutto il popolo unionista. -Per quanto concerne il Playout di Serie B 2018/19 tra Venezia e Salernitana, i due gruppi principali avevano deciso di boicottarli e di non essere presenti, sia all’andata a Salerno il 5 giugno 2019, sia al ritorno a Venezia il 9 giugno, nonostante i tentativi dei dirigenti lagunari e del tecnico Serse Cosmi di convincere i supporters arancioneroverdi a non disertare il “Penzo”, quindi il Venezia ha giocato senza il dodicesimo uomo, per protestare contro la Lega B, colpevole di aver fatto disputare dei Playout farsa. Mentre i salernitani salirono a Venezia in circa mille. In un primo momento i Playout erano stati annullati dopo la retrocessione, decisa dalla giustizia sportiva per illeciti amministrativi, del Palermo, che poi era stato riammesso in B. Ma poi, al termine della stagione, l’esclusione del Palermo per inadempienze, ha comportato la riammissione in Serie B del Venezia, che, per la cronaca, era stato sconfitto ai rigori. -Il “Bae”, scomparso 20 anni fa, famoso per le numerose iniziative portate avanti in favore dei popoli oppressi del Chapas, dando voce in particolare al movimento zapatista contro lo sfruttamento e la repressione subita da quel popolo. In seguito alla sua scomparsa prese vigore l’importante progetto riassumibile sotto la sigla “El estadio del Bae”, iniziativa che ha concretamente contribuito nelle comunità del Chapas a restaurare acquedotti, costruire falegnamerie ed officine, oltre a ristrutturare villaggi in seguito a uragani. -Nella trasferta di Pescara del 27 dicembre ’18 gli “1987” non hanno attaccato alcun vessillo e hanno osservato il silenzio per i primi 15 minuti, per rispetto della morte di “Dede” Belardinelli, ultras di Varese e Inter, avvenuta negli scontri del giorno prima nei pressi di San Siro tra interisti e napoletani nel prepartita di Inter-Napoli. -Per Venezia-Verona, 9^ giornata di Serie B 2018/19, al fischio d’inizio i “Curva SudVeneziaMestre” sfoderano un bel bandierone copricurva a centrosettore, dove sotto in seguito verranno accesi alcuni fumogeni, mentre il “1987” espone lo striscione “Rip Condor”, dedicato a un ultrà arancioverde recentemente scomparso. -Venezia-Livorno del 29 settembre ’18, 6^ giornata 18/19: i “1987” come di consueto arrivano in corteo sventolando bandiere e accendendo alcune torce; viene esposto dal gruppo in curva lo striscione “Vicini alla San Donà Ultras” e dai “Curva Sud” la scritta “La San Donà Ultrà per sempre vivrà”, dopo il fresco scioglimento del gruppo “Curva Sud San Donà 1994”, oltre a “Mister la Sud è con te!”. -La Curva Sud ha indetto un’iniziativa benefica lodevole e che merita di essere pubblicizzata: in occasione di Venezia-Benevento del 14 settembre 2018 vi è stata una raccolta fondi presso tutti i settori dello stadio, con immediata adesione dei tifosi campani, il cui ricavato è stato interamente devoluto ai genitori di Nina, bambina affetta da una malattia gravissima, la glicogenosi tipo B1, una patologia che a lungo andare provoca seri danni ad alcuni organi e che vede nei bambini gli “ostaggi” principali; per essere curata e sopravvivere ha bisogno di cure che costano tanto. Raccolta fondi avvenuta anche tramite bonifico bancario e donazioni arrivate da tutta Italia, da molte tifoserie che hanno aderito all’iniziativa per aiutare la piccola diventata un po’ una mascotte. Il 18 novembre 2018 è stata consegnata alla madre la somma di 10.604,9 €. -In Venezia-Spezia del 25 agosto 2018, 1^ giornata 18/19, esposto lo striscione “Vicini al vostro dolore Genova e Cosenza nel cuore”, in seguito al crollo del Ponte Morandi a Genova, 43 vittime, di 11 giorni prima e ai tragici eventi di Cosenza. Nell’amichevole estiva Pordenone-Venezia del 18 agosto 2018 esposto il polemico striscione “Questa partita non si doveva giocare!!! Vicini a Genova e alle sue vittime!!! Rispetto”. -Il 10 giugno 2018 la Curva Sud, a prescindere dal risultato, si dette appuntamento all’aeroporto di Tessera invitando il popolo arancioneroverde a abbracciare il mister e i ragazzi di ritorno dalla semifinale Playoff per la A di Palermo, poi andata male, un vero bagno di folla per la fantastica ed entusiasmante stagione. -Venezia-Ascoli del 10 marzo 2018: esposto lo striscione “Ciao Davide”, in memoria del povero capitano della Fiorentina Davide Astori, scomparso a Udine per una complicanza cardiaca la domenica precedente. -Un gravissimo lutto ha colpito la tifoseria veneziana il 17 giugno 2017, la morte a soli 20 anni per un incidente stradale in Tangenziale di Michael Groppello. Al suo funerale, svoltosi al centro sportivo Talercio, dove si allena la squadra, hanno partecipato migliaia di persone, alla presenza di tanti ultras veneziani e tifoserie, amiche e non, di tutti i giocatori e della dirigenza arancioneroverde, Tutti insieme hanno poi cantato la canzone che Michael aveva preparato per il campionato di Serie B del Venezia. Per l’ultimo saluto accesi fumogeni coi colori del Venezia dopo aver portato a spalla la sua bara. Il 15 settembre ’17, nell’intervallo della gara con lo Spezia, è stata posta in Curva Sud la targa in memoria di Michael “Nessuno muore in terra finché vive nei cuori di chi resta! Curva Sud ‘Michael Groppello’”. Tutta la Curva si è strinta intorno alla famiglia di Michael in momenti di profondissimo dolore. Chiunque conoscesse Michael sa dell’altissimo valore umano che questo ragazzo aveva dentro di sé. E’ innegabile che fosse considerato da tutti il futuro del movimento ultras veneziano. Un ragazzo sempre pronto a coinvolgere tutti e tutto, con una mentalità e un cuore fuori dal comune. La comunità veneziana perde un pilastro fondamentale e insostituibile. Un bandierone sventola sempre con disegnato il suo volto, accompagnato da una frase. Organizzata una raccolta in nome suo, che ha avuto un grande successo, tanto che la “Curva Sud VeneziaMestre” ha comunicato l’IBAN del gruppo per effettuare bonifici. Dal 25 maggio 2018, nella Piazza Mercato a Marghera, in collaborazione con “Vivi in piazza”, si è svolto il 1° torneo per beneficenza di calcio a 5 in memoria di Michael. In Venezia-Crotone del 27 aprile ’19 ricorre il 25esimo compleanno di Michael e la squadra, prima del fischio d’inizio, pone un mazzo di fiori sotto il settore a lui dedicato e regge lo striscione “Buon compleanno Michael”. Dal 17 maggio al 15 giugno 2019 si è svolta la seconda edizione del Memorial. -Nell’ottobre 2016 è stato provveduto a versare l’importo di 1503 €. al Comune di Amatrice, a sostegno della popolazione colpita dal sisma, frutto della colletta organizzata in tutti i settori nella partita interna col Forlì. In Reggiana-Venezia 16/17 esposta la scritta “Fratelli del CentroItalia non mollate”. In occasione di Venezia-Parma del 29 gennaio ’17, la Curva Sud raccoglie dei fondi per le popolazioni dell’Italia centrale colpite dal terremoto e dall’abbondante neve. -E’ tornato a giocarsi, nella Serie D 15/16, il derby Venezia-Mestre, gara del tutto inedita: dal 1987, anno della fusione tra le due città, non si era più giocata. La società “A.C. Mestre”, dopo lunghi anni di sofferenze, ha fatto rinascere quello che fu il Mestre pre-fusione, ereditandone colori e tradizione, risvegliando i mai sopiti rancori del passato, tanto che sui muri dello stadio “Baracca” sono apparse diverse scritte contro l’Unione e Venezia. La Curva Sud veneziana mostra ad inizio gara un bellissimo bandierone copricurva, con la scritta “VeneziaMestre”, accompagnato dallo striscione alla rete “Arancioverde è la storia”. Per l’occasione presenti gli amici di San Donà, Chioggia e Pistoia, con pezze e striscioni appesi. -La “Curva Sud VeneziaMestre”, dopo anni di impegno attivo contro la Tessera del tifoso e il famigerato Articolo 9 a testa alta, nel settembre 2016 ha deciso di tesserarsi. Una decisione ragionata, ponderata e dolorosa. Uno dei motivi principali è stato quello di riportare in giro per l’Italia il vero nome della squadra, cioè il “VeneziaMestre”. Dalla stagione 2017/18 per fortuna la Tessera non è più obbligatoria per andare in trasferta, anche se ci sono delle eccezioni decise dall’Osservatorio Manifestazioni Sportive. -Ci sono stati scontri furibondi nel gennaio e nell’ottobre 2012: due fazioni politicamente agli antipodi, tra il gruppo “Gate 22”, che faceva riferimento al Centro Sociale “Rivolta”, e i “Vecchi Ultrà”, vicini al “Veneto fronte skinheads”, con alcuni elementi neonazisti. Gli scontri tra le parti erano andati crescendo, fino all’episodio più grave: il feroce pestaggio ad un tifoso dei “Vecchi Ultrà”, finito in Rianimazione, salvatosi dopo interventi e mesi in ospedale. Episodi che hanno come comune denominatore la forte violenza. In particolar modo cruento lo scontro del 31 gennaio ’12, una vera e propria guerriglia urbana in cui un ultrà di sinistra venne sfregiato in maniera permanente al viso con un tirapugni, episodio che ha scatenato poi la vendetta, con il fratello del ragazzo sfregiato che colpì con un martello al capo uno dei protagonisti della rissa; per lui due anni di reclusione e una multa da pagare. Condanne durissime invece, oltre 6 anni, per 5 imputati che hanno dovuto risarcire il danno subìto dal tifoso sfregiato, quasi 300mila €. più le spese processuali. -Violentissimi scontri tra ultras del Venezia e agenti di Polizia il 6 novembre 2005, durante la partita di Serie C2 Lecco-Venezia, con diversi contusi tra i “blu”. I ragazzi, molti dei quali ubriachi iniziarono ad inveire e insultare gli operatori delle forze dell’ordine, per poi passare alle “mani”. -I tifosi veneziani vogliono uno stadio nuovo in terraferma, perché il “Pierluigi Penzo” è vetusto e insicuro; sono oltre 30 anni che si parla del nuovo stadio. Nel corso della sua storia il club lagunare ha giocato, oltre che al “Penzo”, in altri impianti, come il “F.Baracca” di Mestre nel quadriennio 1987-1991 (esordio col Telgate il 27 settembre 1987), nel periodo post-fusione, e in maniera più sporadica al “Mecchia” di Portogruaro nel 2013/14, per sei mesi, perché il “Penzo” aveva le torri faro pericolanti. In passato è stato più volte esposto lo striscione “Una provincia intera vuole lo stadio a Tesséra!!!”. -Tra le coreografie migliori di tutti i tempi degna di nota quella in casa con l’Andria nel 97/98, con in cima la frase “Due città per un unico amore…Veneziamestre il suo nome, arancioverde il suo colore”. All’epoca la curva era molto più alta d’ora.
A cura di Claudio "Freccia"
Fonte: Pianeta Empoli
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