Nel pomeriggio colorito raduno dei tifosi giallorossi davanti allo stadio per dare la spinta in vista della prossima gara, in programma a Venezia
Accarezzare il sogno di tornare in serie A dopo un solo anno fra i cadetti, ma non poter assistere in presa diretta alle battaglie finali. Come già successo per tutto il resto del campionato regolare, ormai alle spalle e con il salto diretto di categoria fallito per un soffio. Per una tifoseria passionale come quella giallorossa, un tormento non potersi sgolare dalle gradinate, perdere la voce sperando che le vibrazioni delle corde vocali aiutino il pallone a infilarsi nella porta avversaria.
C’è la strada per Venezia, come prima tappa nel cammino da qui a quel sogno, e gli ultras del Lecce, in vista della semifinale di andata dei playoff, in programma lunedì 17 maggio, alle 20,45, hanno deciso di dare la giusta carica. Presentandosi nel pomeriggio in circa 200 davanti allo stadio Via del Mare per un’oretta da dedicare al lancio di cori, come ai tempi prima della pandemia, fra il colore caldo di fumogeni gialli e rossi, bandiere a volteggiare nell’aria e il fragore di qualche petardo.
“Combattete per noi” e “undici leoni, noi vogliamo undici leoni”, alcuni dei canti scanditi dalla tifoseria, radunatasi nel piazzale davanti alla tribuna centrale, nei pressi dell’ingresso della squadra per gli spogliatoi. Squadra che, allo stadio per una sessione di allenamento, in testa il trio composto da presidente Saverio Sticchi Damiani, mister Eugenio Corini e direttore sportivo Pantatelo Corvino, a un certo punto è uscita per osservare quello spettacolo che un tempo si sarebbe visto solo lassù, in curva nord, dove pulsa il cuore del tifo.
È il miglior viatico, questa spinta che nasce da amore incondizionato, per affrontare un percorso che non sarà comunque semplice, ma che bisogna vivere con ottimismo. Proprio quello che voleva il presidente, quando, qualche giorno addietro, si è rammaricato con un post pubblico per alcuni giudizi non proprio lusinghieri di qualche porzione di tifoseria, ricordando gli sforzi incredibili compiuti in un momento critico, a causa del Covid, per creare in corsa una valida formazione, investire capitali, non tradire le aspettative. Chiedendo, quindi, di esercitare meno pressioni negative e riservare energie giuste e passione per questo scorcio finale. “Chi non combatte ha già perso! Avanti Lecce!”, è stato lo striscione che i tifosi hanno affisso sulla cancellata dello stadio. E la prima battaglia è fra due giorni esatti.
Fonte: Lecce Prima
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