Capo Boys Inter sorvegliato speciale: "Lontano da San Siro per tutelare gli altri ultrà"

Non finiscono i guai giudiziari per il capo ultrà dell'Inter Vittorio Boiocchi, 68 anni, 26 di carcere alle sue spalle, arrestato a marzo. Il giudice ha stabilito per lui la sorveglianza speciale per 2 anni e 6 mesi con prescrizioni tra cui il divieto di accedere allo stadio di San Siro, da cui dovrà tenersi a distanza di 2 km, per "spezzare quel legame pericoloso" con la "tifoseria interista" e per tutelare gli ultrà non "criminali". Una misura, quella disposta dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano e richiesta dalla Questura, per il leader dei Boys nerazzurri rietenuto incapace incapace, come scrivono i giudici Roia-Tallarida Pontani, "di imbastire un progetto di vita alternativo rispetto ad una carriera deviata che lo ha visto detenuto" dal 1992 al 2018.


L'arresto

Boiocchi lo scorso marzo scorso era finito in carcere (e poi ai domiciliari) assieme a un'altra persona dopo essere stato fermato su un'auto rubata, dove erano nascosti una pistola senza matricola munita di caricatore e 7 cartucce, uno storditore elettrico, un coltello da cucina di grosse dimensioni, 2 manette in acciaio con relative chiavi ed una pettorina (finta, ndr) riportante il logo e la scritta Guardia di Finanza. Per i giudici, come si legge nel provvedimento, «la storia personale di Boiocchi» risulta «contraddistinta dalla sistematica consumazione di gravi reati contro il patrimonio e la persona, in materia di traffico internazionale ad alti livelli criminali di sostanza stupefacente, dalla coltivazione di forti legami con personaggi di spicco della delinquenza organizzata mafiosa legata a Cosa Nostra ed alla cosiddetta 'mafia del Brentà, dalla imposizione di un ruolo di dominio nell'ambito della tifoseria ultrà soprannominata Curva Nord» dell'Inter.
La pericolosità

I giudici, tra gli ultimi fatti con al centro Boiocchi, fanno riferimento pure a due manifestazioni del marzo 2020 «alla quale hanno partecipato numerosi soggetti pregiudicati e sorvegliati speciali», tra cui una con circa «400 ultras dell'Inter ad Appiano Gentile» e «ancora una volta in violazione della normativa in materia di emergenza sanitaria e potenzialmente detonatrice di ulteriori focolai epidemici». Tra le prescrizioni per «la pericolosità sociale» rientra anche l'obbligo di soggiorno nel comune di residenza. Per la Sezione misure di prevenzione - presidente Fabio Roia - bisogna «spezzare quel legame pericoloso esistente fra Boiocchi Vittorio e la tifoseria interista anche al fine di tutelare i soggetti legati al mondo degli ultrà che non presentino caratteristiche criminali»

Fonte: Il Giorno

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