"La Spezia Ultras, 1974-2024": 50 anni di passione

Presentato il nuovo libro sulla storia del tifo spezzino: ricordi, immagini e un passaggio di testimone tra generazioni

Ambiente Ostile all'Hospitality: c'è modo e modo di farsi gli auguri di Natale, i ragazzi della Ferrovia hanno deciso di farlo presentando "La Spezia Ultras, 1974-2024" invadendo pacificamente la zona vip del Picco, realizzata al piano primo della nuova tribuna.

Il ricavato della vendita delle 1.500 copie andrà a finanziare le numerose iniziative degli ultras di oggi e di domani, che hanno metaforicamente ricevuto il testimone dagli ultras di ieri, e anche dell'altro ieri perchè nel frattempo sono saliti nel settore Paradiso della stessa identica Curva, da Tepepa a Zanzucchi, da Ragio allo "zio" Buscaglione e tanti altri. Federico La Valle e Max Lombardi - che ha curato l'introduzione come 25 anni fa - al microfono hanno voluto ricordarli idealmente tutti, compresi gli ultimi a salutare, Cacciavillani e il Piovra Valobra, in quello che è stato un vero e proprio passaggio di consegne, dagli autori del libro uscito 25 anni fa, "Ultras Spezia 1974-2000, la nostra vita" al tomo colorato edizione 2024 e ricco di immagini, aneddoti e articoli di giornale, con stampato sul dorso "Nessuno vada a La Spezia", celebre frase datata 1990 dell'allora presidente della Lucchese Maestrelli, pronunciata alla vigilia della sfida del Picco per il timore di incidenti nei confronti degli storici rivali lucchesi.



Nel corso della presentazione del libro tante immagini e video sul maxi -schermo, davanti al quale si sono avvicendati al microfono i "veci", dal Turi - che ha tenuto a sottolineare di aver collaborato scrivendo anche il capitolo "1974-2024: 50 anni d'amore" - al Fede e i "bocia", rappresentati da Matteino Canali, insieme a lui alcuni tra gli autori dei capitoli del libro, dalla copertina accattivante firmata Studio Tube rigorosamente non firmati, ovvero Gianni Cafiero, Emilio Briselli e Daniele Pecci, con un gustoso intermezzo dell'ex capo ultras Marco Frione, arrivato direttamente dall'ufficio in giacca e cravatta ma non per questo meno innamorato della maglia bianca, che segue spesso anche in trasferta.

Fonte: Gazzetta della Spezia

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