È successo a Casarano prima della disfatta di ieri a Cerignola. Il direttore sportivo spintonato all'esterno, alcuni giocatori obbligati ad andarsene senza allenarsi e ceffoni per qualcun altro direttamente nell'impianto. Inchiesta della Digos di Lecce
La stagione non si sta sviluppando come la tifoseria sperava, nonostante la compagine sia attualmente al terzo posto, e dopo i più recenti risultati, il mormorio della piazza s’è fatta contestazione. Fino a un certo punto è stata solo virtuale, più che altro con qualche messagio sui social, anche perché in piena pandemia i gradoni dello stadio sono off limits. Poi, però, qualcosa s’è rotto e si è arrivati occhi negli occhi. E non solo.
Il clamoroso scivolone in casa dell’Audace Cerignola di ieri, un sonoro 5 a 0, è sintomatico del clima che si respira in questi giorni nella Casarano calcistica. La disfatta, inaspettata per dimensioni, ha spinto la società presieduta da Giampiero Maci a disporre il ritiro a tempo indeterminato, la sospensione dei permessi e il silenzio stampa. E non è tutto, perché solo qualche giorno prima si era verificato un episodio piuttosto allarmante. Di quelli che lasciano il segno. Un fatto probabilmente noto in alcuni ambienti sportivi, ma inedito ai più e ricostruito in anteprima assoluta da LeccePrima, dopo lunghi accertamenti. Un fatto per il quale è ora aperta un’indagine della Digos di Lecce.
È accaduto questo. Martedì scorso, alcuni esponenti delle frange più calde della tifoseria rossoblù, sono arrivati sotto lo stadio “Capozza” di via Matino per manifestare il proprio malcontento verso i calciatori e il direttore sportivo Marcello Pitino, cioè l'artefice della campagna acquisti. Non il primo confronto, a ben vedere, perché già a margine della sconfitta interna di misura con il Gravina (0 a 1), alcuni dirigenti della società avevano parlamentato con diversi ultras arrivati sotto lo stadio per dire la propria, ovviamente a parole grosse. Ma tutto era finito lì.
Il 27 aprile, invece, nel primo pomeriggio, quando si stava per iniziare una sessione di allenamento, le cose sono andate diversamente. All’incirca una ventina circa di ultras avrebbe bloccato Pitino poco prima che varcasse l’ingresso del campo sportivo, “invitandolo” ad andarsene. Qualcuno gli avrebbe anche rifilato qualche spintone.
Un gruppetto di almeno cinque ultras, poi, sarebbe riuscito persino a varcare le soglie dell’impianto sportivo, infilandosi negli spogliatoi. Un raid in piena regola durante il quale sembra che qualche calciatore abbia anche rimediato ceffoni. Tutto questo mentre la parte più nutrita del gruppo avrebbe raggiunto altri giocatori in arrivo proprio in quel momento nei pressi di un secondo accesso all’impianto, intimando loro di sparire dalla circolazione.
Gli esagitati si sarebbero dispersi solo con il sopraggiungere di alcuni dirigenti del club e con il loro invito a mantenere la calma. Con gli allenamenti, comunque, per quel giorno ormai sospesi. E, intanto, è arrivata una nuova domenica, il Casarano è crollato al suolo in quel di Cerignola, nella 28esima giornata di serie D (girone D), e sulla precedente aggressione da parte di alcuni ultras, ora, è in corso anche un’inchiesta.
Fonte: Lecce Prima
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