[𝐑𝐎𝐌𝐀-𝐋𝐀𝐙𝐈𝐎] 𝐒𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢 𝐚𝐥 𝐝𝐞𝐫𝐛𝐲, 𝐬𝐮𝐛𝐢𝐭𝐨 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐭𝐭𝐫𝐨 𝐮𝐥𝐭𝐫𝐚̀: 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐥'𝐨𝐛𝐛𝐥𝐢𝐠𝐨 𝐝𝐢 𝐟𝐢𝐫𝐦𝐚

La posizioni più complessa riguarda Claudio Corbolotti, 58 anni, finito in manette con l’accusa di aver violato il divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive

Tornano liberi i quattro tifosi arrestati per i comportamenti tenuti prima della partita Roma Lazio. Il giudice della direttissima, Silvia Romeo, ha convalidato prima gli arresti e poi per ognuno ha disposto l’obbligo di firma.

La posizioni più complessa riguarda Claudio Corbolotti, 58 anni, finito in manette con l’accusa di aver violato il divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive. Corbolotti – difeso dell’avvocato Cristiano Sandri - non avrebbe dovuto trovarsi vicino alla Stadio Olimpico sabato mattina, essendo gravato da un daspo deciso nel maggio del 2019 per aver mostrato uno striscione durante una partita a Milano con scritto «Onore a Mussolini».

Il pm: «Guerriglia urbana»

A inchiodarlo sabato, le immagini di sicurezza che lo mostrano mentre indossa un casco bianco e impugna una bastone andando verso il River pub per partecipare quella che il pm Giovanni Nostro ha definito «guerriglia urbana». Corbolotti è stato arrestato presso la sede della Lazio a Formello, dove gli investigatori sapevano di trovarlo, facendo parte del direttivo del gruppo Ultras Lazio. La stessa contestazione è stata mossa a Luca Abramo, 20 anni, figlio di Ettore Abramo, noto come Pluto, uno dei soldati di Fabrizio Piscitelli «Diabolik». Ma Pluto è stato anche uno delle figure carismatiche degli Irriducibili. Il figlio Luca - gravato da un daspo e difeso dall’avvocato Giampaolo Balzarelli - è stato fermato perché ripreso dalle telecamere nel cuore degli scontri con una mazza in mano. Per entrambi gli indagati, che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, il giudice ha disposto l’obbligo di firma giornaliero e uno specifico da rispettare il giorno delle partite della Lazio.

Katia Bettarini accusata di aver tirato un calcio a un'agente

Direttissima anche per Fabrizio Simula, tifoso della Roma, arrestato durante gli scontri per aver tirato un sasso contro gli agenti. L’uomo ha cercato di difendersi dicendo di aver allontanato da sé il sasso che gli era stato tirato contro un attimo prima. «Ero al bar per brunch prima della partita. Giudice, quello con il casco sono io. Non volevo per colpire gli agenti», ha detto Simula – difeso dall’avvocato Daniele Tuffali - per giustificarsi. Il giudice ha convalidato l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale e disposto l’obbligo di firma. Infine, Katia Bettarini, 45 anni, accusata di resistenza a per aver tirato un calcio a una poliziotta che non l’avrebbe fatta entrare allo stadio perché priva di biglietto. «Li ho persi prima – ha detto Bettarini in aula – Poi l’agente non si è qualificata». Bettarini, comunque, aveva definito la poliziotta «agente di m…», contraddicendosi. Arresto convalidato e obbligo di firma anche per lei.

Fonte: Roma Corriere